Dopo la grande festa in musica di Elio e le Storie tese, che ha concluso in grande stile la ventesima edizione del Festival d’autunno andrà in scena un’appendice destinata alle scuole che si terrà nell’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro nelle mattinate di martedì 14 e mercoledì 15. A seguito del successo riscontrato lo scorso anno quando ad andare in scena era stato “Teresa. Un pranzo di famiglia”, anche per quest’anno è stata confermata la collaborazione tra il Festival d’autunno e la compagnia Teatro del Carro che, anzi, si rafforza con la presentazione della prima nazionale di “Le verità di Medea”. Coproduzione di Festival d’autunno e Teatro del Carro, lo spettacolo è una rivisitazione della figura mitologica di Medea, che avrà come protagonista Anna Maria De Luca che darà voce alla principessa della Colchide, rappresentandola da un punto di vista diverso da quello consueto. Sul palco insieme a lei ci sarà il musicista Remo De Vico che saprà sorprendere con il suo commento sonoro, eseguito dal vivo attraverso una strumentazione appositamente realizzata.

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La performance parte proprio dalla Medea di Euripide, la versione più tradizionale del mito, per esplorarla attraverso altri illustri autori come Corrado Alvaro che la descrisse nella “Lunga notte di Medea” o anche Christa Wolf che se ne occupò in “Medea. Voci”, e il monologo di Patrizia Filia insieme ad altri frammenti poetici. Medea è da sempre la donna tradita, profondamente innamorata di Giasone, che affianca in numerose sfide, ma che una volta abbandonata viene accusata di atroci vendette come il sacrificio del proprio padre, del proprio fratello e finanche dei figli avuti con lo stesso re, capo degli Argonauti. Ma andò realmente così? La disamina di Teatro del Carro, attraverso questo libero adattamento curato da Luca Michienzi e Anna Maria De Luca, vuole fondamentalmente sovvertire questa versione “patriarcale” del personaggio di Medea, la maga e straniera, e rivendicarne il ruolo determinante di artefice delle fortune di Giasone, nonché la propria condizione di donna libera, ingiustamente accusata di colpe non sue.

Puntualizzando come ogni atto subito o praticato è il frutto di una qualche menzogna o inganno, Medea si discolpa dei feroci crimini che le vengono ascritti da una cultura maschilista, fatta di logiche di potere e umane fondate sempre sull’alterazione della verità. Quanto c’è ancora di queste dinamiche nella società moderna? «In una cultura dove è strutturalmente in crisi il modello della famiglia e il ruolo della donna, considerata come subalterna al maschio e quindi sua proprietà, obbligata alla fedeltà fisica e ideale, destinata alla sola procreazione di prole – spiega il regista, Luca Michienzi -, il controllo della donna diventa sempre più difficile se non impossibile. Oggi, maschi infarciti di rabbia e frustrazione arrivano a compiere atti “d’amore” criminale in modo pericoloso e distruttivo, mostrandoci esiti devastanti che il sistema di potere politico e culturale predominante non riesce a prevenire e gestire, essendo incapace di cedere il passo alla modernità della società contemporanea in continua evoluzione e cambiamento».

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«Avvicinare i più giovani a forme d’arte che spesso sono per loro sconosciute, come il teatro contemporaneo – ha spiegato il direttore artistico del Festival d’autunno, Antonietta Santacroce -, è uno degli obiettivi che quest’anno più che nelle altre edizioni ci siamo posti. Lo abbiamo fatto proponendo spettacoli di vario genere, capaci di attirare la loro attenzione come il Machine de cirque show e le stesse “Metamorfosi” portate in scena da Francesco Colella. Questa volta lo facciamo con il Teatro del Carro e con un’attrice straordinaria come Anna Maria De Luca che già lo scorso anno ha saputo mettere d’accordo tutti con la sua interpretazione di una mamma di ‘ndrangheta. È proprio per questo che chi vorrà, insieme agli studenti delle scuole che parteciperanno, potrà venire a vedere lo spettacolo di martedì e mercoledì al Casalinuovo. I biglietti sono disponibili su TickeOne.it».

Ricordiamo che il XX Festival d’autunno è realizzato dall’associazione Donne in arte con il supporto di Mic, Por Calabria Fesr Fse, Calabria Straordinaria, in collaborazione con Fondazione Carical e i Comuni di Catanzaro, Montauro, Soverato, Tropea e Santa Caterina.