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Scena Verticale ritorna in città con More, la stagione del Teatro Morelli dedicata alla scena contemporanea che a dicembre ripartirà con la nuova programmazione. Attivo dal 2012, il Progetto More è un punto di riferimento per la scena teatrale di Cosenza ed è letteralmente “qualcosa di più”: la compagnia di Castrovillari, da sempre attenta ai linguaggi coevi e agli artisti emergenti, propone un ampio cartellone dedicato non solo al teatro, con artisti di rilievo nazionale ed internazionale, ma anche alla musica e alle attività formative, sempre nella prospettiva del contemporaneo. Occuparsi del contemporaneo significa imparare a leggere la nostra società. Una necessità del teatro che non si ferma all’intrattenimento ma si rivolge all’indagine e alla considerazione dell’epoca che viviamo, del luogo che abitiamo.
La storia del More
Progetto More nasce nel 2012 da un’idea di Scena Verticale, in partenariato con il Comune di Cosenza, e da allora ospita all’interno del Teatro Morelli alcuni tra i massimi esponenti del teatro contemporaneo d’autore nazionale e internazionale. Dal 2013 al 2015, grazie al sostegno del Comune di Cosenza e della Regione Calabria, diventa residenza teatrale con un progetto triennale ampio che, oltre a spettacoli, concerti, incontri e workshop, ha visto nascere la Scuola di Teatro diretta da Dario De Luca. Dal 2015 al 2017 prosegue il progetto di residenza con il cofinanziamento del MiBACT e della Regione Calabria.
Il Progetto More oggi recupera la sua essenza e la sua vocazione al contemporaneo con l’obiettivo di creare occasioni di incontro e confronto tra scena e platea, tra il teatro e la città.
Realizzato in collaborazione con il Comune di Cosenza, il MiBACT, la Regione Calabria e lo storico festival Primavera dei Teatri, il nuovo cartellone del More – La scena contemporanea a Cosenza, inserito nella programmazione unica di Cosenza Cultura, verrà a breve presentato in conferenza stampa. Tra i nomi in cartellone artisti di rilievo come Ascanio Celestini e i Motus.
“Contemporaneo non è colui che cerca di coincidere e adeguarsi al suo tempo, ma chi aderisce a esso attraverso una sfasatura e un anacronismo; non chi vede le luci del suo tempo, ma chi riesce a percepirne l'oscurità”. G. Agamben – Che cos’è il contemporaneo?