È l'arte del pittore Marco Cardisco una delle principali attrattive di Tiriolo, suggestivo comune catanzarese tra i due mari che custodisce uno dei centri storici più ricchi di storia. Nel cuore del paese, tra piazze, viuzze e palazzi nobiliari sorge la Chiesa dello Spirito Santo, edificata nel XVII secolo, già sede dell'Arciconfraternita del Rosario, restituita alla comunità dopo circa 60 anni di chiusura in occasione del venerdì santo 2018 e acquisita al patrimonio comunale, diventata ora Museo dell'arte sacra e della religiosità. È qui che il visitatore può ammirare una mostra permanente di alcune tra le più importanti opere, riprodotte su tela, del Cardisco, nato a Tiriolo nel 1486 e morto a Napoli 56 anni dopo.

 

Promuovere l'arte di Cardisco

«Nell'ambito del progetto di ristrutturazione e restauro conservativo della chiesa-gioiello dello Spirito santo, detta anche Congrega, l'Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Domenico Stefano Greco, ha voluto omaggiare il pittore tirolese Cardisco, soprannominato dal Vasari "il calavrese", che ha occupato un posto di rilievo nella Napoli del Cinquecento - afferma il vicesindaco Francesco Balsamo. Oltre all'antico pavimento a mosaico, al restauro delle decorazioni e agli arredi in legno, il visitatore può infatti ammirare cinque opere dell'artista, riprodotte su tela. Abbiamo iniziato già da tempo a promuovere diverse iniziative culturali che hanno portato il nome di Cardisco all'attenzione del tirolesi e non solo». Ma Tiriolo è molto altro. Con i suoi 5 musei aperti tutti i giorni, i percorsi naturalistici, le botteghe artigiane, le Chiese, i sapori tipici e i costumi di un tempo, richiama turisti in ogni periodo dell'anno ed è sempre un'affascinante scoperta.

 

I musei di Tiriolo

Il Museo del Costume Regionale di Tiriolo, vero polo culturale cittadino, ospita al suo interno una esposizione di abiti con numerose varianti, fogge e colori, arricchiti da pregiati richiami, dove spicca l’abito tipico della “pacchiana” accanto a preziosi telai. Nella Casa della Cultura è possibile visitare poi l'Antinquarium Civico, con reperti di varie epoche, dall'età preistorica a quella medievale. Di particolare pregio una tabella bronzea, ritrovata nel territorio di Tiriolo, il “Senatus Consultum de Bacchanalibus”, risalente al 186 a.C. (l'originale di trova al Museo di Vienna). Gli scavi archeologici dell’area di Gianmartino hanno inoltre portato alla luce mosaici, capitelli finemente decorati e un edificio di grande pregio risalente al IV sec. a.C. Ma Tiriolo è legato anche al rito tradizionale della "Pigghiata", tra le celebrazioni liturgiche della settimana santa, al quale è stato dedicato uno spazio espositivo con miniature che raffigurano la manifestazione nel tempo. Proprio per la "Pigghiata" è partito l'iter affinché, insieme a una rete di comuni, il rito venga riconosciuto Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.

 

Quando la tradizione incontra l'innovazione

Dunque visitare Tiriolo vuol dire tuffarsi in un passato che ha lasciato il segno e che ancora oggi rivive grazie alla cura e all'impegno dell'Amministrazione Comunale che, tra le varie iniziative, ha attivato il Sit, sistema informativo turistico: attraverso un'app scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone è possibile attivare la lettura dei codici QR, presenti sulle tabelle informative comunali, per visualizzare informazioni aggiuntive e contenuti multimediali geolocalizzati circa i vari punti di interesse, direttamente sul proprio dispositivo. Dunque una guida alla scoperta di Tiriolo sempre a portata di mano.