Era il 1865 quando dall’area di Sant’Eufemia Vetere iniziarono ad affiorare i segni di un’antica civiltà. Inizialmente si trattò di gioielli che un antiquario romano rivendette al British Museum di Londra dove ancora si trovano con il nome di “Tesoro di Sant’Eufemia”.

 

Da allora sono state sei le campagne di scavo condotte sui resti di Terina, che si è scoperta essere un’antica città fondata tra la fine del sesto secolo e l’inizio del quinto secolo a.C.

 

Oggi di Terina resta ben poco. Tanti i tombaroli che ne hanno depredato le monete. Molti coloro che vi hanno costruito sopra, in particolare su quella che era l’acropoli.

 

Oggi sono 3500 i metri quadrati di zona di scavi aperti ieri al pubblico. La carenza di fondi ha fatto sì che dopo le cinque prime ravvicinate campagne di scavo passasse molto tempo prima che degli archeologi potessero tornare a mettervi piede. Grazie ad un finanziamento por da un milione di euro questo è successo. Obiettivo? Quello di creare un parco archeologico. Ad aggiudicarsi i lavori la Cooperativa Archeologia di Firenze che a settembre dovrebbe riconsegnare il tutto a comune per farne un parco archeologico.

 

Tiziana Bagnato