Partendo dall’inferno di Dante sino all’infinito di Leopardi, l’attrice Monica Guerritore, che è anche autrice dei testi, ha accompagnato lo spettatore di "Ama Calabria", al Teatro comunale di Catanzaro, in un viaggio all’interno del sé per trovare la propria anima. 

 

Dalla “selva oscura” dantesca, l’animo umano scende negli abissi per poi risalire verso un infinito che è la vita. La Guerritore invita a non rimanere ancorati alle proprie cose, ma a scoprire anche quei mondi che non esistono e che vivono solo nella fantasia: «Cosa saremmo – ha detto sul palco - senza fare ricorso a ciò che non esiste?»

 

«Mi ispiro proprio all’inizio della Divina Commedia – ha spiegato la Guerritore a margine della performance – quando Dante si mette ad un tavolo ed inizia a scrivere questi versi incredibili “nel mezzo del cammin di nostra vita….”. Quindi ho pensato che potesse essere un viaggio all’interno dell’inconscio. Ho seguito questa traccia ispirandomi anche al grande psicoanalista James Hillman che ne parla come un viaggio in quel luogo che si chiama anima». 

 

Una performance che ha commosso ed emozionato 

 

La Guerritore si è presentata sul palco con una scenografia essenziale in cui domina la sua presenza, la sua voce mutevole, le musiche suggestive. Una performance forte ed intensa che ha commosso il pubblico presente ed anche la stessa attrice che al termine del monologo è scesa in platea tra la gente che l’ha omaggiata con una lunga standing ovation.

 

«Forza e determinazione? Lo devo alla Calabria» 

 

L’attrice, nata a Roma, ma originaria di Palmi da parte di madre, attribuisce al suo sangue calabrese la forza e la determinazione che la contraddistinguono: «Probabilmente il mio carattere abbastanza ferreo, solido e strutturato – ha detto - appartiene alla Calabria, per questa determinazione e questo desiderio di non perdermi in stupidaggini».