Tradizione, teatro di ricerca, danza contemporanea, tutto questo è lo “Scillafest 2017”, nella splendida cornice del Castello Ruffo e delle strade di Scilla.

Il cartellone

Si inizia infatti proprio per le vie del paese con l’itinerante “Banda Pulcinella Parade” del teatro laboratorio “Isola di confine”, scritto Giulia Castellani e diretto da Valerio Apice. Una performance teatrale e musicale che affonda le sue radici nella Commedia dell’Arte e nella musica classica.

 

Il secondo appuntamento “Il ritmo di Pulcinella”, in piazza San Rocco, un concerto spettacolo con musica dal vivo.

 

Il 31 agosto alle 19:30 si assisterà alla “giullarata” in dialetto portoghese e italiano di Mauriziello da Turris, di e con Maurizio Giordo. Gurdulù Teatro mette in scena “Com’è nato il giullare?” uno spettacolo coinvolgente, in cui il registro aulico e popolare si intreccia in una narrazione bilingue, ritmico-sonora, corporea.
Lo spettacolo “1861 – La brutale verità” con Gabriele Profazio che guiderà gli spettatori in un dialogo con personaggi e politici antichi, attraverso l’alternanza tra parti recitate e cantate, ripercorrendo la storia del periodo pre e post unitario italiano.

 

Il primo settembre sale sul palco del Teatro Primo di Villa San Giovanni, Enzo Moscato con “Compleanno”, un personale omaggio ad Annibale Ruccello. Moscato affronta il doppio tema dell’assenza e del delirio, intesi entrambi come produzioni fantasmatiche fatte di parole, suoni, visioni, gesti, e mirati a colmare il vuoto, l’inanità dell’esistenza.

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Il 2 settembre andrà in scena “Lamagara”, di e con Emi Bianchi. Lo spettacolo prodotto da Confine Incerto narra la storia di Cecilia Faragò, l’ultima fattucchiera processata per stregoneria nel Regno di Napoli. Lamagara è la donna che pensa, che guarda troppo avanti, che sospetta, che non crede a niente.

 

Il cartellone degli spettacoli si concluderà il 3 settembre con La Piccola Compagnia Silente che metterà in scena “Nel Castello di Atlante”. Aurelia Alonge Profeta, Federica Castelli, Annamaria Davì, Giuseppe Di Vincenzo, Giovanni Ferrara, Roberta Greco, Domenico Mereu, Chiara Zaffiro diretti da Emilio Ajovalasit in uno spettacolo che abbatte la separazione fra scena e platea, dove gli spettatori, a stretto contatto con gli attori, sono condotti in un percorso variegato e multisensoriale