Partiamo subito dalla fine: cioè il posto in cui è stato posizionato il tassello tassativo “empowerment femminile” - calciatrice e monologo di Elodie - andati in onda mentre Orietta Berti già era inseguita dalla polizia per le vie di Sanremo. Roba che il Pd ha preso appunti per quando si proclama femminista ma le donne non sa proprio dove piazzarle. E andiamo oltre: la cosa è lunga. Troppo lunga.

Così lunga che più che una kermesse sembra la cura Ludovico: fai per appisolarti e inizi a vedere i mostri. Tra un non meglio identificato e Malika Ayane ad un certo punto è apparso pure il fantasma di Renato Carosone ma poi era la pubblicità. Quella per cui un programma che potrebbe durare tre ore, supera le cinque e mezzo e le prime due sono praticamente tutte di cazzeggio.

Erano le 21.39 quando sul palco si è manifestato l’usignolo di Cavriago e per vedere il concorrente successivo s’è dovuto attendere l’edizione dell’anno prossimo perché nel mentre la crociera di capitan Ama ha fatto tappa ad Ellis Island, l’isola di New York in cui sbarcavano (con tanto di quarantena che citarla è sempre a tema) gli immigrati italiani con Morricone in sottofondo.

A rendere omaggio al maestro - durante la 71° edizione del festival della canzone italoamericana - i tre tenorini (amati più oltreoceano che in patria) diretti dal figlio Andrea.

Per gli italiani all’estero,inoltre, special guest Laura Pausini fresca di Golden Globe. E per non trascurare l’asse sovietico (mai sia a breve ci serva lo Sputnik!) lo show si è concluso con un medley di Gigliola Cinguetti, Marcella Bella e Fausto Leali. Praticamente un programma di Paolo Limiti, compianto paroliere di Mina, evocata da Achille Lauro nella versione 1984 firmata Mauro Balletti.

E a proposito di assenti/presenti Irama alla fine ha partecipato in differita e si è pure piazzato primo nella classica della puntata e secondo in quella generale provvisoria (capofilaErmal Meta, ultimo Aiello). Altri due giovani eliminati mentre gli italiani ordinavano la pizza: restano Shorty e Wrongonyou.

Per Sanremo hot: avvistata una tetta di Gaia e pare anche la mutanda di Elodie (statuaria). Roba da far sussultare le pancine. Chissà Amadeus non le inviti come suffragette al prossimo monologo!

Risolverebbe la spinosa seccatura del “gender gap” e colmerebbe pure il calo d’ascolti con l’enorme pubblico della dad. Tutto è possibile sul palco dell’Ariston: persino confezionare un festival durante una pandemia. O, addirittura, che uno come GioEvan canti tra i big!