Maria Giovanna Elmi, nel lontano 1978, durante la Finale del 28esimo Festival di Sanremo, chiama sul palco del Teatro Ariston, Rino Gaetano per cantare la sua “Gianna”. È quella la prima volta in cui l’Italia ascoltò uno dei singoli del cantautore crotonese che farà la storia della musica leggera del Bel Paese. A vincere l’edizione 1978 del Festival furono, con 34 voti (il televoto era allora sconosciuto), i Matia Bazar con “…e dirsi Ciao”, seconda Anna Oxa, al terzo posto, invece, proprio Rino Gaetano con Gianna, che conquistò 17 voti.

La genialità di Rino

L’esibizione di Salvatore Antonio Gaetano, in arte Rino Gaetano, fu geniale, rivoluzionaria e come al solito il cantautore dimostrò, anche in quel caso, di essere un “visionario” della musica ma anche e soprattutto della società. I brani di Gaetano sembrano attuali anche dopo oltre 40 anni. “Gianna” fu in un certo senso dissacrante per la musica e, più in generale, per gli standard pieni zeppi di tabù, forse un po’ troppo “puritani”, dell’epoca. Sul palco dell’Ariston, quel 28 Gennaio 1978, per la prima volta venne pronunciata la parola “sesso”: a farlo fu appunto Rino Gaetano.

Il significato di Gianna

Come la maggior parte delle canzoni di Rino Gaetano, anche “Gianna” ha la caratteristica di essere un brano con un testo apparentemente leggero e scanzonato, ma che racchiude una denuncia di carattere sociale.
La storia di Gianna è quella di una buona fetta della società italiana, fatta di vizi e tante contraddizioni, che si nascondono dietro alla maschera di un falso perbenismo. Ma ogni maschera, prima o poi è destinata (speriamo) a cadere e, quando ciò accade si materializza la reale natura delle persone “la gente si sveste, comincia un mondo, un mondo diverso, ma fatto di sesso, chi vivrà vedrà”. In una vecchia intervista l’artista commentava: «Gianna è una ragazza 15enne che si pone un grave problema, se politicizzarsi subito o prima diventare donna? Alla fine fa entrambe le cose». Tra le curiosità: la canzone venne registrata anche una versione in lingua inglese, e Gianna, in quel caso, diventò Gina che non era altro che la storpiatura del nome.

Aiello canta Gianna

Il ricordo di Rino Gaetano è stato celebrato durante la terza serata del 71esimo festival di Sanremo dal cantante cosentino Aiello, che accompagnato dal rapper Vegas Jones ha portato sul palco dell'Ariston, a pochi minuti dalle 2 di notte, una rivisitazione in chiave moderna, forse un po’ troppo “urlata”  nella parte iniziale del brano (non è una critica ma una costatazione), di “Gianna”. Un esibizione in cui il brano di Rino Gaetano è diventato più ritmico di quello originale e in alcuni tratti è stato rappato da Vegas Jones. L'orchestra del Festival non ha apprezzato, però, più di tanto: la cover di Aiello e Jones si è piazzata infatti solo al 22 esimo posto della classifica. «Mi piace definire questa versione di Gianna come “The dark side of Gianna” – dice Aiello – per me riportare sul palco dell’Ariston, un gigante della musica come Rino Gaetano non può che essere un onore».
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