Nella prima serata del Festival ha rotto il ghiaccio e soprattutto l’emozione. Aiello, cantante 35enne di Cosenza, a mente fredda e lucida ripercorre gli attimi che lo hanno visto protagonista sul palco dell’Ariston con il brano “Ora”.

«Sono una persona molto carnale ed emotiva e gestire l’emozione di quel palco è stato davvero molto difficile». L’esibizione del cantante ha colpito gli ascoltatori del Festival soprattutto per quell’urlo nella parte finale del brano, un momento in cui è stato anche difficile comprenderne il testo: «Non sono una persona costruita e quel finale è diventato per me quasi uno sfogo – dice Aiello – un modo per scaricare tutta la tensione accumulata. Penso che però sia stata qualcosa che sia arrivata dal cuore, e tutto ciò che è cuore va bene».

La giuria demoscopia lo ha relegato, al momento, all’ultima posizione dei primi 13 Big in gara, ma per Aiello nessun dramma: «Per certi versi l’ultimo posto potrebbe anche onorarmi visti alcuni precedenti al Festival. Posso però dire di aver ricevuto tanti attestati di stima, la canzone è piaciuta molto ed ha colpito nel cuore. Questo per me è il regalo più bello dopo una serata impegnativa e per me inedita, perché quel palco richiede tanta lucidità».

Aiello e Rino Gaetano

Durante la terza serata di Sanremo, dedicata ai duetti e alle cover, Aiello sarà impegnato con il rapper Vegas Jones ha portare sul palco una rivisitazione in chiave moderna di “Gianna”, brano dell’indimenticabile Rino Gaetano. «Per me sarà un piacere ed un vero onore cantare un pezzo gigante di un gigante della musica italiana – dice Aiello – insieme a Vegas proporremo una versione un po’ più “tosta” che ci piace definire come “The dark side of Gianna”, sarà diversa rispetto a quella più scanzonata del grande Rino. Ho scelto lui perché era un artista al di fuori degli schemi»

Aiello il “lupo” di Sanremo

Durante una delle conferenze, alle spalle del cantante cosentino un fondale con impresso il suo logo ed alcune immagini di animali, tra questi anche un lupo: «Il lupo è un animale al quale sono molto legato, oltre ad indossare sempre degli orecchini a forma di lupo (sorride ndr). Da buon calabrese mi rivedo nel lupo della Sila e nella lupa di Roma, città che da qualche anno mi ha adottato».

Aiello ed il calcio

«Sin da piccolo tifo Inter, ma da sempre ho nel cuore i meravigliosi colori rossoblù del grande Cosenza, sono molto legato alle mie radici ed alla mia terra e da buon Meridionale lo sarò sempre»