Il Codex Purpureus potrebbe essere stato portato a Rossano dalla principessa bizantina Teofano, sposa di Ottone II e imperatrice del Sacro Romano Impero, in occasione del suo soggiorno nell’estate del 982. È, questa, tra le altre, una delle tesi più affascinanti e suggestive, supportate da fonti documentali, sostenuta dal preside Gennaro Mercogliano, illustrata nelle pagine del suo ultimo libro “L’Imperatrice Teofano e il Codex”, presentato presso l’Auditorium Alessandro Amarelli.

La presentazione del libro di Gennaro Mercogliano

Il partecipato incontro culturale, coordinato dal Professor Franco Amarelli ha concluso la serie di eventi inseriti nella 16esima edizione di Estate al Museo. Carattere di assoluta novità nell’ambito della storiografia critica relativa alla traslazione, dall’Oriente a Rossano, del Codex Purpureus Rossanensis, e qualità dello studio e novità scientifica della tesi. Sono, questi, gli aspetti che sono stati sottolineati sia dal Professor Amarelli che dagli interventi del pubblico. 

 

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L’autore ha così ripercorso la tesi sostenuta nel testo circa la traslazione del Codex a Rossano oltre ad aver delineato il profilo della Imperatrice Teofano, moglie di Ottone II ,ritenuta dall’autore la possibile latrice del Codex in occasione del suo viaggio attestato a Rossano dalle fonti storiche nel mese di luglio dell’anno 982, al tempo dei convulsi avvenimenti relativi alla battaglia di Stilo.


Mercogliano ha poi ampliato il campo d’indagine storica, anticipando gli ulteriori sviluppi della sua ricerca, anche in relazione alla questione della cosiddetta “renovatio imperii” (ideale utopistico medioevale che aveva come intento quello di rinnovare l'autorità imperiale plasmandola nel nuovo spirito cristiano) negli anni a cavallo tra il primo e il secondo millennio dell’era cristiana ed alla figura del rossanese Giovanni Filagato, papa Giovanni XVI, sul quale il preside ha annunciato la pubblicazione di un suo prossimo libro.