La XXX Stagione Teatrale della Locride, organizzata dal Centro Teatrale Meridionale, ha portato sul palco dell’Auditorium di Roccella Jonica un nuovo emozionante momento di cultura con quello che è considerato l’icona dei balletti classici ottocenteschi: Il Lago dei Cigni. Le inconfondibili composizioni di Cajkovskij, insieme agli inserti di altri autori classici, accompagnano una rivisitazione ampiamente snellita dal suo classicismo, studiata dal coreografo Luigi Martelletta (per tanti anni primo ballerino al Teatro dell'Opera di Roma) per restituire alle nuove generazioni una versione più attuale dello spettacolare balletto.

«Quando avevo venti, trenta, quarant’anni e ballavo - ha raccontato Martelletta - ho fatto varie volte l’interprete di questo balletto e mi sono sempre riproposto di fare una versione diversa: più snella, più dinamica, più colorata, non più moderna perché il racconto è sempre lo stesso. Tre ore e mezza, quattro ore di spettacolo al giorno d’oggi sono difficili da proporre soprattutto ai ragazzi. Così ho pensato ad una versione in cui ho tolto tutti quegli elementi superflui, che non intaccano il racconto, per farne una variante più fluida da vedere».

Una storia romantica, Il cigno bianco, il cigno nero, l’eterna lotta tra il bene e il male. Ad impreziosire poi l’itinerario danzante proposto da Martelletta la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due e tanto altro ancora. La compagnia Almatanz porta in scena uno spettacolo in cui il famoso coreografo intende unire fantasia e realtà, in un balletto che diventa una creatura di oggi fatta di contaminazioni e di un linguaggio che vuole essere più accessibile e al passo coi tempi.