Colpo di scena a Calabria, rinviata a giudizio! Decine i messaggi di protesta a trasmissione in corso, tante le contestazioni del pubblico anche sulle pagine Facebook, il whatsapp del conduttore Franco Laratta inondato di messaggi di protesta per quanto stava dicendo in studio l’attore Mirko Iaquinta. Ma andiamo con ordine. La puntata di martedì 17 (rivedi su LaC Play) aveva come titolo “Rino Gaetano, tesi e illusioni, la musica e la Calabria”.

È stato un bel viaggio che ha toccato la musica popolare, quella musica impegnata, fino alla musica della tradizione e della protesta. Da Otello Profazio fino a Mino Reitano, per arrivare con una serie di bellissimi video, a Brunori Sas, ai VillaZuk e al giovane e già affermato Fabio Curto. Un viaggio lungo 60 anni, veramente emozionante.

Il cuore della puntata è stato comunque Rino Gaetano: «Poi è arrivato lui - ha detto Franco Laratta - che ha sbaragliato la scena, da Crotone a Roma, dal nulla alla grande popolarità nazionale, tuttora molto amato soprattutto fra i ragazzi. Lui, con la forza della sua ironia, del non sense, diventato il modello della protesta contro ogni forma di potere».

A parlare di Rino Gaetano, delle band e dei cantautori calabresi è stato il bravissimo Domenico Scarcello, autore, voce e volto dei VillaZuk. A rompere gli equilibri in scena è stato l’altro ospite in studio, Mirko Iaquinta attore di teatro giovane e già conosciuto e apprezzato, il quale ha accusato Rino Gaetano di non essere nemmeno un vero calabrese, di essere scappato da Crotone verso Roma a 12 anni, di avere scritto testi banali e insignificanti, di essere un cattivo modello per i giovani.

Battibecchi continui con Domenico Scarcello che con il suo stile colto ed elegante ha provato a respinge tutte le accuse definendole «assurde a del tutto infondate». In due momenti è intervenuto il giudice del programma, il giovane pianista e docente Mattia Salemme, mentre Franco Laratta ha addirittura minacciato di interrompere la trasmissione, visto che il confronto stava degenerando: «Mai vista una cosa del genere».

Ma dopo un video dedicato alla musica contro le mafie, contro l’omertà, la paura e la corruzione, il colpo di scena: Mirko Iaquinta quasi urla «ma cosa avete capito, io adoro Rino Gaetano, io sono cresciuto a pane e Rino Gaetano, perché Rino è il più grande, Rino è stato un rivoluzionario».

Una grande risata liberatoria in studio, Domenico Scarcello finalmente sollevato, e Franco Laratta che confessava di essere stato non solo complice di Mirko Iaquinta ma anche di avere ideato lui la scena «perché non ho trovato una persona, una sola, disponibile a venire in studio a sostenere la tesi contraria a Rino Gaetano».

Sui social spuntavano immediatamente in tanti che sostenevano di avere sospettato subito che era una recita. Un messaggio su tutti, quello del giovane docente calabrese che insegna a Milano insieme alla ragazza, Mattia Pezzi: «Serena l’aveva capito. Con Mirko hanno recitato insieme a teatro. Siete stati bravissimi. Una puntata spettacolare».

Intanto il bravissimo fisarmonicista Carmine Sangineto raccoglieva un grande consenso con la sua esibizione, mentre il grande poeta e scrittore Daniel Cundari incantava con le sue poesie in dialetto calabrese.

Franco Laratta chiudeva la scoppiettante puntata del suo fortunato format con una una bellissima frase della grande Mina: «La musica, bella o brutta, seria o ignorante, santa o puttana, è lunga. E non ti abbandona. È il rumore dell'anima. E ti si attacca alla pelle e al cuore per non lasciarti più».