VIDEO | FOTOGALLERY | Il rocker di Correggio incanta un pubblico coinvolto con una scaletta "unica" di successi e novità. Stasera si replica prima degli appuntamenti a Messina e Bari
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Leonino e grintoso. Dell'influenza che lo ha tenuto lontano dal palco nelle ultime date non c'è neanche l'ombra: Luciano Ligabue ieri sera fa urlare ed emozionare al PalaCalafiore di Reggio Calabria. Torna ancora una volta in riva allo Stretto il rocker di Correggio. Una città che non manca mai nelle date dei tour e che ha visto crescere l'artista dopo più di trent'anni dalla prima, sempre al palazzetto di Reggio.
Sono passati trent'anni, i capelli sono ingrigiti per Ligabue e Fede Poggipollini ma l'amore per il rock è cresciuto e si è fatto strada, a braccetto con le ballate che fanno innamorare. Porta “Dedicato a noi”, l'ultimo successo di un disco arrivato a settembre Ligabue, sul palco insieme alla robusta band composta, oltre che dal fedele Poggipollini (chitarra), da Niccolò Bossini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Ivano Zanotti (batteria), Davide Pezzin (basso). Il gruppo arriva a suonare ben quattro chitarre (anche Liga) e si sentono tutte. “Dedicato a noi” è la venticinquesima uscita, dopo tre anni dalla pubblicazione dell’ultimo album di inediti “7” e della raccolta “77+7”.
La scaletta” unica”
La vera chicca è la scaletta, unica per ogni concerto: «Voglio farvi una sorpresa ogni volta» spiega il Liga nazionale mentre si scalda. Ad ogni live, certo con più impegno e fatica per i musicisti, la scaletta viene stravolta. Inutile cercare le scalette altre date: sarà sempre magnificamente diversa. Comincia puntuale alle 21 a spaccare il secondo il concerto tanto atteso. Scorrono le immagini e incendiano i colori della scenografia, fatta anche di parole che passano e dei volti e degli occhi illuminati dalla gioia dei fan. Due ore di successi, senza sosta, che hanno fatto sognare il pubblico di più di due generazioni. Perché se “Questa è la mia vita” serve solo a scaldare gli animi, a farli esplodere sarà poco dopo “A che ora è la fine del mondo”. Relax e malinconia poi per la canzone che Liga ha condiviso con elisa, la magnifica “A modo tuo”.
L'amarcord
Spazio all'amarcord con Piccola stella, Eri bellissima e di nuovo tutto il palasport a urlare con I ragazzi sono in giro. Perché quelli che erano ragazzi nel 1990 adesso sono lì ad ascoltarlo, non hanno gli zaini della scuola, ma hanno bambini per mano che apprezzano un sound e le parole di ribellione che accompagnano generazioni.
Arriva “Riderai” e poi si ritorna a urlare e saltare con la liberatoria “Libera nos a malo” ed “Happy hour” e le ballate "Non è tempo per noi", "È venerdì". Si riparte con "Marlon Brando è sempre lui", "Quella che non sei", "Balliamo sul mondo", l'immancabile evergreen "Certe notti" e "Dedicato a noi".
Parole e musica sono un viaggio all'indietro che riporta a ricordi lontani e diversi. Ma la stessa voce, la stessa rabbia, le stesse storie di amori urlati che passano i confini del tempo. «Grazie per esserci stati e grazie per come ci siete stati» saluta Ligabue il pubblico di Reggio, testardo, presente, urlante, desideroso di emozionarsi e di alzare le mani per “Urlando contro il cielo”. E stasera si replica a Reggio per poi toccare Messina e Bari.