Si tratta di Stefano Trapuzzano: un 14enne la cui famiglia è originaria di Gizzeria. Per lui è la prima esperienza cinematografica
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Il Parco nazionale della Sila, nei giorni scorsi, si è trasformato nel suggestivo set di GlassBoy, il nuovo film del regista e sceneggiatore Samuele Rossi liberamente ispirato al romanzo “Il Bambino di Vetro” di Fabrizio Silei, successo editoriale e vincitore del premio Andersen 2012.
Nel cast, oltre a Loretta Goggi, l’attore calabrese Massimo Di Lorenzo, Giorgia Wurth, David Paryla, Pascal Ulli, Giorgio Colangeli, e il giovane Andrea Arru nei panni del protagonista Pino. Accanto a lui, altri giovanissimi interpreti alla loro prima prova attoriale.
Ma Di Lorenzo non è l’unico artista della pellicola ad avere origini calabresi. Vi è anche il giovanissimo interprete Stefano Trapuzzano. La famiglia del 14enne è infatti originaria di Gizzeria. Per lui quella di GlassBoy è la prima esperienza cinematografica. Stefano, che nel film di Rossi interpreta Ciccio, studia recitazione e doppiaggio da circa tre anni e dall’età di sette anni studia pianoforte. Un artista in erba che, pur vivendo in Toscana, ha sempre mantenuto un legame con la terra d’origine.
Il film
"GlassBoy" è una storia che parla di diversità, di crescita, di libertà. Protagonista del racconto è Pino, un undicenne che non può uscire di casa, non può stare in mezzo ai suoi coetanei perché la sua salute non glielo permette, correrebbe troppi rischi. Ma è anche evidente che Pino è circondato da adulti che non vogliono che prenda il volo, che hanno paura che soffra perché in realtà hanno paura di soffrire per questo inevitabile distacco. E anche Pino si è convinto che vivere sia rischioso, che sia preferibile chiudersi nella sua meravigliosa cameretta che simula la vita senza i rischi della vita. Ma il colorato luna park della sua camera non basta più e Pino sfida la sua fragilità, le paure dei genitori e le ossessive convinzioni della dispotica nonna Helena, per salvare da una pericolosa trappola della gang avversaria gli Snerd, il gruppo di 4 stravaganti ragazzini uniti per la pelle che osserva fin da piccolo. Pino, animato da uno sfrenato desiderio di liberta? e da un coraggio senza limiti, inizia così la sua avventura nel mondo, intenzionato a dimostrare a tutti che anche lui può vivere una vita come gli altri ragazzi. “GlassBoy” ricorda che in fondo tutti i ragazzini si sentono un po' Pino, cioè fragili, forse non accettati. E lo stesso forse vale anche per i genitori, obbligati a vivere le stesse ansie, speranze e aspettative della famiglia di Pino.
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