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Mimì, Cocò e carminuzzu u pazzu, sono i protagonisti di “Prove aperte”, la commedia inscenata nel castello di Savuto di Cleto. Uno spettacolo, in dialetto cosentino, diretto e scritto da Max Mazzotta, attore.
Con lui in scena Paolo Mauro, nel ruolo di Mimì, e Graziella Spadafora in quello di Cocò.
Chi sono Mimì, Cocò e Carminuzzu?
“Mimì, Cocò e Carminuzzu u pazzu sono dei nomi popolari, gente comune, un po’ come dire tizio, caio e sempronio, tanto per intenderci”, afferma Max Mazzotta. “La storia è quella di tre teatranti calabresi alle prese con l’allestimento di uno spettacolo, "Prove aperte", da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile. Carminuzzu u pazzu, è deciso a fare uno spettacolo di quindici minuti mentre gli altri attori fanno fatica a seguirlo”.
Questo li condurrà a sperimentare una nuova forma di teatro che verrà chiamata “Flash art” con improvvisazioni di storielle brevi, semplici e dirette.
Continua il progetto "Diteca"
Lo spettacolo rientra nel progetto “Diteca”, gestito e organizzato dal Teatro della Ginestra e finanziato dalla Regione Calabria, con il proposito di integrare la politica culturale sui territori.
Le priorità del progetto sono quelle di fare incontrare compagnie professionali calabresi con le comunità dove non è sempre presente una programmazione teatrale e creare un indotto economico attraverso la distribuzione delle risorse alle compagnie locali e alle comunità che potranno ridurre i costi delle loro programmazioni.
Rosaria Giovannone