Libri al posto delle slot. Opere d’arte, quadri e sculture nella saletta in cui per oltre quarant’anni gli abitanti della zona si sono chiusi a giocare a carte e d’azzardo. Un cambiamento decisivo, importante, portato avanti dalla nuova generazione dei titolari del Bar del Popolo, Francesco e Bruno Bernardi che hanno trasformato a Lamezia Terme, nell’ex comune di Sambiase, quella saletta da bisca in un luogo di incontri, presentazioni di libri, riunioni, confronti, con una biblioteca a cui tutti possono attingere e a cui tutti possono donare. L’importante è che si tratti di ‘frutti di Calabria’, opere della nostra terra.

 

Una decisione non facile, che comporta la perdita di un indotto importante, quello delle macchinette, sostituito dalla cultura che, come è noto, spesso non paga. Nel solo 2015 il giro d’affari delle slot macchine ha superato in Italia gli 88 miliardi di euro. Pochi, pochissimi gli esercizi che ci rinunciano, ancora meno in Calabria dove sono delle vere e proprie mosche bianche.

 

«E’ stata una scelta etica, maturata nel tempo anche grazie alla spinta di un gruppo di amici – spiega a LaC uno dei titolari, Bruno Bernardi - gestivamo da anni un bar sala giochi e volevamo dare un taglio ed attirare una clientela diversa. Non è e non è stata una scelta facile. Abbiamo perso inizialmente molti avventori, abbiamo dovuto rinunciare ad una fonte di guadagno. E’ stata una scelta soppesata, i risultati si vedono negli anni».


Un esempio importante portato avanti anche grazie alla partecipazione ad un bando europeo per la riqualificazione dei centri storici e che si abbina ad altre sfaccettature. Come ad esempio la scelta di fare aperitivi con prodotti a chilometro zero, la valorizzazione dei vini locali, la raccolta di riviste e libri d’epoca sul territorio.


Tiziana Bagnato