Crotone - "Come cittadina e come ministra ho il diritto-dovere, secondo la mia coscienza e le mie convinzioni in fatto di Beni Culturali il diritto-dovere, dicevo, di intervenire per contestare una soluzione cementificatoria che ha tutti i crismi della inadeguatezza - si legge nella nota diffusa dalla Lanzetta - vorremmo far presente che le "assicurazioni" di vari enti non certificano e garantiscono la Bellezza di un'opera di salvaguardia; a maggior ragione quando si tratta di una colata di cemento che tenderà a modificare, in modo irrevocabile, il "senso dei luoghi", qualsiasi possano essere le giustificazioni; e di esempi in Italia ne abbiamo, purtroppo, a centinaia. E quindi chiedo: si può intervenire con questa invasività senza dare spiegazioni preventive ai cittadini? Si può pensare che i cittadini possano far finta di nulla di fronte ad un intervento così inadeguato? Senza gli interventi delle associazioni ambientaliste, i Beni culturali italiani sarebbero stati distrutti, soprattutto dal secondo dopoguerra in poi. Vogliamo ricordare, per esempio, che l'Italia si è dotata di un ministero per i Beni culturali solo negli anni 80?".


"Nel mentre ringrazio per i consigli ad essere "prudente", mi permetto anch'io di consigliare, a chi ricopre un importante ruolo parlamentare, due cose molto semplici: di ascoltare sempre anche quello che hanno da dire i cittadini che contestano una scelta calata dall'alto, perché essi non vanno considerati solo macchine da voto nei periodi elettorali - conclude - di intervenire sempre e comunque a difesa dei Beni Culturali, manifestando più "prudenza" nella difesa dei "mercanti nel tempio".