Ha scoperto la passione per la scienza guardando Alien, ma ha il ciuffo argenteo di Doc in “Ritorno al futuro”. Sempre sorridente (tranne quando si adombra per rispondere agli hater) e sopra le righe quanto basta a colorare di bizzarro un argomento complesso come la Fisica, Vincenzo Schettini in Italia è diventato un fenomeno da centinaia di migliaia di follower. Divulgatore, violinista, scrittore (il suo ultimo libro "Ci vuole un fisico bestiale" porta la prefazione del premio Nobel Giorgio Parisi) e professore per i suoi studenti di Napoli, con il suo canale “La Fisica che ci piace” ha conquistato non solo i ragazzi, ammaliati dal suo modo semplice e immediato di raccontare principi attraverso esempi pratici (aprire un barattolo, sparare via palline con un phon), ma anche i bambini che riempiono i suoi spettacoli.

Il suo tour fa il tutto esaurito ovunque e così è stato anche a Rende dove l’Altro Teatro di Citrigno e Fabiano, ha organizzato una partecipatissima serata al Garden. «Come si fa a parlare con i più giovani? Col telefonino! – dice ridendo – In fondo è il mezzo con cui facciamo tutto: ci incontriamo, parliamo, vediamo film, e può essere anche uno strumento di conoscenza».

Nessun concetto o principio è troppo complesso per lui e anche l’argomento più ostico, lui è in grado di renderlo “potabile”. «Ci sono degli argomenti complicati, specie quelli che riguardano la Meccanica Quantistica, ma basta trovare la chiave giusta».

Ai nostri microfoni parla delle anticipazioni del prossimo tour dove la musica e le immagini saranno ancora più centrali per i suoi "lovvini", così chiama la sua fanbase. Fresco di Oscar, “Oppenheimer” per il prof è un grande . «Ho adorato quel film, credo che sia importante vederlo in questo particolare momento storico così complesso. C'è da trarne insegnamento».

Einstein diceva che non si gioca a dadi con Dio, criticando l’avanzare delle teorie sulla Meccanica Quantistica, e Schettini, è d’accordo? «Einstein è stato un grandissimo scienziato e non amava l’aspetto probabilistico della Meccanica Quantistica, ma su questo si sbagliava». Insomma, secondo il prof,  si può giocare con la Scienza a dadi, ma anche attraverso uno schermo.