Sta letteralmente spopolando su tutte le piattaforme il brano "Casa mia" di Antonio Calipari, in arte Tatho, uscito lo scorso mese di agosto. Il 25enne soveratese, dopo quasi 10 anni a Milano ha deciso di tornare nella sua terra e di trovare qui l'ispirazione per i suoi brani. Un richiamo forte che ha indotto il giovane artista a mettere in musica l'amore viscerale per la propria terra d'origine e sperimentare un nuovo genere fondendo le sue origini musicali pop con il sentimento folk: «È stata una cosa completamente inaspettata - commenta il cantante -, non si sceglie di dare vita ad un prodotto che possa funzionare. In questo caso per fortuna ha funzionato, forse per delle tematiche anche legate all'orgoglio delle persone che ascoltano un brano del genere. "Non escludo il ritorno, già sento quel richiamo" fa già capire che qualcuno un domani vorrà ritornare a casa. Sono stato otto anni lontano dalla mia città e non tutti possono ritornare a casa, questo è un elemento importante del brano perché c'è difficoltà a trovare un posto di lavoro, ci sono poche imprese, ma piano piano questo può essere una sorta di stimolo, di inno a cuore alto, come recita anche la seconda strofa. È un messaggio di gigantesca speranza ma allo stesso tempo di consapevolezza perché noi diciamo "tanto il mare sai che brilla" quindi qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa ti tenga distante da casa ricordati che se tornerai il mare comunque brillerà, e il vento soffierà come solo qui sa fare».

Con 13 singoli all'attivo, un ep da 4 canzoni, un percorso di studi in cinema e recitazione e poi music marketing, Tatho, reduce da un mini tour in alcune piazze calabresi aprendo in alcuni casi i concerti di Mimmo Cavallaro, è determinato nel voler proseguire sulla strada intrapresa con un unico obiettivo: «Adesso abbiamo un nuovo singolo in uscita che si chiama "A focu" e vorrei continuare su questa linea, cercando di stare nella mia terra, vivermi il mare, la montagna, la campagna, tutto ciò che riguarda l'enogastronomia. Io sono legato alla mia terra in maniera viscerale e voglio che questo si inserisca a che nella musica».