Vasco Rossi ha detto no. Una proposta monstre, quella di Carlo Conti, che puntava tutto su una presenza iconica e trasversale come la sua per rendere memorabile il Sanremo 2025. Ma il Blasco, con il suo consueto stile diretto, avrebbe risposto con un cortese rifiuto. Non si tratta di una scelta leggera: portare Vasco sul palco dell’Ariston sarebbe stato un colpo da maestro, capace di calamitare l’attenzione di milioni di fan e di segnare un’edizione già carica di aspettative. Eppure, questa porta chiusa non sembra aver frenato Conti, che si è mosso con rapidità su altre pedine di peso, mettendo in campo un trio maschile di assoluto rilievo.

Se Vasco Rossi ha scelto di restare lontano dai riflettori sanremesi, i nomi di Jovanotti, Ligabue e Damiano David risuonano sempre più insistenti. Tre figure diverse, capaci di rappresentare mondi musicali e generazionali complementari, pronte a offrire uno spettacolo unico. L’idea di riunire questi tre artisti sotto lo stesso tetto non è solo un colpo di teatro, ma un’occasione per celebrare la varietà della musica italiana e il suo impatto anche fuori dai confini nazionali.

Ligabue, reduce da un periodo di riflessione, ha recentemente dichiarato il suo desiderio di tornare all’Ariston. La sua ultima apparizione, nel 2019, gli ha lasciato l’amaro in bocca: tensione, ansia e una performance che non è riuscito a vivere con la leggerezza e la forza che aveva immaginato. Un nuovo passaggio a Sanremo avrebbe per lui il sapore della rivincita, un’occasione per rimettere al centro la sua energia e la sua visione musicale.

Jovanotti, sempre una garanzia di spettacolo e coinvolgimento, è il nome che potrebbe fare da perno all’intera edizione. La sua capacità di mescolare musica e narrazione lo rende perfetto per il palco dell’Ariston, e la sua presenza è praticamente data per certa. Il ritorno di Lorenzo Cherubini a Sanremo sarebbe un ponte ideale tra il pubblico di ieri e di oggi, un simbolo di continuità e innovazione al tempo stesso.

E poi c’è Damiano David, il frontman dei Maneskin, che rappresenta quella spinta verso l’internazionalità che ogni edizione di Sanremo sogna di raggiungere. Con un tour mondiale in partenza e il desiderio di consolidare la sua carriera solista, Damiano porterebbe sul palco il fascino e l’energia della nuova generazione, strizzando l’occhio alla Gen Z e al panorama musicale globale. La sua partecipazione sarebbe un colpo vincente non solo per la Rai, ma anche per la sua personale strategia artistica.

Questo ipotetico trio è il cuore pulsante delle trattative di Conti, che sta costruendo un’edizione ambiziosa, pronta a giocarsi tutte le carte migliori. L’idea di mettere insieme tre figure così diverse per stile e pubblico non è solo audace, ma perfettamente in linea con il progetto di rendere il Festival un evento totale, capace di attrarre un’audience trasversale.

Ma Sanremo 2025 non sarà solo musica. Carlo Conti sembra determinato a trasformare l’Ariston in una passerella di ospiti e co-conduttori, con una formula che porta all’estremo il modello ideato da Amadeus negli ultimi anni. Alessandro Cattelan è già confermato: sarà il padrone di casa del Dopofestival e affiancherà Conti nella finale. Per il PrimaFestival, invece, toccherà a Bianca Guaccero, Gabriele Corsi e Mariasole Pollio scaldare il pubblico. 

Intanto, il vortice di nomi continua a crescere. Geppi Cucciari con la sua ironia pungente, Mahmood e Annalisa pronti a stupire con la loro presenza musicale, e poi Alessia Marcuzzi, Cristiano Malgioglio, Serena Rossi, Miriam Leone, Katia Follesa e Giulia De Lellis, ciascuno con un ruolo cucito su misura. E, dietro le quinte, i fedelissimi di Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, potrebbero aggiungere il loro tocco di comicità e familiarità all’evento.