Una scena di "Alla salute" girato nella Locride rappresenta un omaggio al Supermolleggiato. «La festa poteva proseguire fino all'alba»
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A pigiare l’uva con i piedi nella piazza di Gerace al ritmo incalzante della musica in mezzo alla sua tribù che balla, per quello che a molti dei presenti è apparso come un omaggio ad un suo grande amico. Una scena del videoclip di “Alla salute” girato da Lorenzo Jovanotti ieri in Calabria, ripresa di nascosto dagli smartphone dei suoi irriducibili fan, a molti dal backstage ne ha ricordato un’altra più famosa e diventata un cult nella storia del cinema italiano, quella della pigiatura di Elia, personaggio interpretato da Adriano Celentano ne “Il bisbetico domato”, fortunata pellicola di ormai 40 anni fa con protagonista proprio il Molleggiato.
Stesso cappello e stesse movenze, per rievocare il tempo della vendemmia nel contesto di una festa di paese. «Una festa che – ha ricordato Jovanotti in conferenza stampa – poteva andare avanti fino all’alba di domattina».
La canzone è nata, facile intuirlo, durante la pandemia, da quel forte desiderio di guardare avanti e di apparecchiare la festa per quando servirà. La collaborazione di Shantel (produttore dj musicista dell’est europeo specializzato in quel “balkan beat” che funziona solo se è originale) conferisce autenticità assoluta all’atmosfera che il pezzo vuole evocare. È un brindisi, una danza sfrenata e alcolica, uno sfogo necessario e pagano. La sonorità è mediterranea della sponda est, registrata tra Atene, Cortona (a casa Jovanotti), Düsseldorf e Istanbul con un ensemble di musicisti formidabili immersi nella tradizione delle diaspore europee. Un pezzo trascinante, una festa su un treno che viaggia verso tempi migliori ma non dimentica da dove è partito e le stazioni che via via attraversa.