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Una lunga lettera che racchiude un messaggio di speranza, ma anche un invito alla riflessione e all'espiazione. Così il vescovo di Locri- Gerace ha voluto rispondere alle tante lettere consegnategli in occasione della visita pastorale alla casa circondariale di Locri. "So che il vostro non può essere un Natale come desiderate, ma accoglietelo come una prova da superare, un'opportunita' di riflessione" - scrive monsignor Oliva ai detenuti - "Il Signore che viene - scrive - è il Dio che si fa vicino a tutti, in particolare a quanti - come voi - vivono una situazione difficile e pesante. Natale è lasciarsi incontrare da Lui, affidarsi a Lui, mettersi nelle sue mani, accettare senza imprecare questo tempo come occasione di rinnovamento per recuperare quella pace interiore che può darvi la forza di rialzarvi. Papa Francesco - scrive ancora il vescovo - ricorda che "quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte. Ci fa tanto bene tornare a Lui quando ci siamo perduti! Insisto ancora una volta: Dio non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere la sua misericordia. Colui che ci ha invitato a perdonare "settanta volte sette" (Matteo 18.22) ci dà l'esempio: Egli perdona settanta volte sette. Egli ci permette di alzare la testa e ricominciare, con una tenerezza che mai ci delude e che sempre può restituirci la gioia". Possa essere questo Natale anche per voi - scrive il vescovo - una festa di luce, quella luce che rischiara il vostro cuore e vi dona la forza di andare avanti lasciando dietro le spalle le tenebre dell'errore e del peccato." Il presule conclude con la benedizione "Il Signore vi ricolmi della sua gioia e ricompensi tutte le persone che vi stanno vicine e vi accompagnano. Vi chiedo la cortesia di una preghiera anche per me".