Due compagnie calabresi che credono fermamente nel teatro prodotto nella loro terra ma aperto al mondo. Due realtà che saranno protagoniste di due distinti spettacoli il 14 e il 19 gennaio al Teatro Auditorium Unical, all’interno della rassegna “Riflessi” compresa nel più ampio calendario di Meridiano Sud.

La Compagnia Brandi/Orrico stasera in scena con “111”  di Tomasz Man,  una tragedia sulla disumanizzazione e la violenza insite in una dimensione familiare, nella quale mancano una reale comunicazione e la capacità di rispondere alle reciproche necessità fisiche ed emotive. «Indagare a partire da questo microcosmo per arrivare a capire cosa succede nella società» è la chiave di lettura suggerita dalla regista Emilia Brandi. Lo spettacolo è interpretato da lei, Marco Aiello, Ernesto Orrico e Ada Roncone; impreziosito con le musiche originali di Massimo Palermo, i costumi di Rita Zangari, il disegno luci di Paolo Carbone; mentre la traduzione è stata curata da Francesco Annichiarico.

Sabato sera sarà invece il turno della Compagnia RossoSimona che si esibirà al TAU in Confessioni di un masochista di Roman Sikora. Forse lo spettacolo più impegnativo in cui si sia mai cimentato il gruppo. Uno spettacolo interpretato da Francesco Aiello, Alessandro Cosentini e  Francesco Rizzo, con scenografia di Martina Le Fosse, direttore di produzione Lindo Nudo; traduzione a cura di Eleonora Bentivogli.  Viene infatti proposta una riflessione profonda sul  mondo del lavoro nell’occidente, non solo in Repubblica Ceca ossia dove il testo nasce. “Per noi andare in scena significa continuare un lavoro di ricerca”- l’appello del regista Francesco Aiello – che richiama l’attenzione del pubblico verso il teatro calabrese, realtà in fermento capace di garantire anche formazione di alta qualità grazie ad incontri e masterclass.

 

Il teatro è l’arte dell’incontro. In mezzo agli spettacoli delle compagnie calabresi  una produzione newjorkese con tanto di masterclass con un artista d’oltroceano, Stephan Wolfert. L’artista statunitense proporrà “CRY HAVOC” scritto e interpretato da lui. Uno spettacolo diretto da Eric Tucker e presentato al teatro dell’Unical in americano con sopratitoli in italiano.  Il testo nasce dall’impatto che il “Riccardo III” di Shakespeare ha avuto su Wolfert appena uscito dall’esercito. “Cry Havoc” è dunque un emblematico esempio del ruolo fondamentale che il Teatro può concretamente avere nell’incrociare il cammino degli uomini.