"Non ho l'età" non è solo il titolo di una celebre canzone del 1964 ma è anche un toccante documentario del regista Olmo Cerri, ticinese di nascita, sull'emigrazione italiana in Svizzera. Quattro i protagonisti: Carmela, don Gregorio, Gabriella e Lorella. Non si conoscono ma hanno molto in comune. A metà degli anni Sessanta, al culmine della grande ondata migratoria, sono arrivati in Svizzera. E qui hanno vissuto gli anni di Schwarzenbach ascoltando la giovanissima cantante Gigliola Cinquetti, diventata celebre dopo la vittoria del Festival di Sanremo 1964. La cantante, a testimonianza dell’affetto che tutti nutrivano per lei, ricevette 140mila lettere da cittadini italiani che le parlavano come ad una sorella o ad una santa cui chiedere aiuto ed intercessione. Fra di loro vi erano molti emigrati che le scrivevano dalla Svizzera.

 

Il regista Olmo Cerri per il suo documentario ha scelto quattro di queste lettere ed è risalito ai loro mittenti. Ne sono nate quattro storie, due delle quali con radici in Calabria. Parte del film è stato girato infatti fra Davoli e Montauro, nel catanzarese, proprio perché  da questi paesi sono partiti due dei quattro protagonisti: Carmela Macrina e Don Gregorio Montillo. Storie di speranze, sogni, solidarietà quindi ma anche e soprattutto di chiusura, xenofobia, clandestinità e sfruttamento che si incrociano sulle note di una delle canzoni più popolari dell’epoca. Il lavoro di Cerri ha già collezionato diversi successi in Svizzera e ora sarà presentato anche in Calabria, precisamente martedì 31 luglio alle 21.00 nella piazza di Montauro borgo e giovedì 2 agosto, sempre alle 21.00, in piazza Nicholas Green a Davoli marina.

R.G.