Dal delicato ‘Por una cabeza’ tratto dalla versione americana di ‘Profumo di donna’, agli struggenti temi di ‘Schindler’s list’, de ‘Il postino’ e ‘Il colore viola’, fino a classici come il ‘Tema d’amore’ da ‘Nuovo Cinema Paradiso’, ‘Romance’ da ‘Giochi proibiti’, ‘Adagio’ di Albinoni da ‘Il processo’ e alla più romantica ‘She’ di Charles Aznavour da ‘Notting Hill’, ogni nota ha scandito il tempo creando atmosfere adeguate alle immagini dei film. Il musicista piemontese Guido Rimonda ha incantato con il suo violino Lamezia Terme e Catanzaro nell’ambito della stagione teatrale organizzate da Ama Calabria.

Musica e cinema. Un connubio indissolubile, un rapporto unico tra due amanti tanto diversi, quanto bisognosi l’uno dell’altro. Entrambi capaci di regalare vivide suggestioni emotive. La narrazione delle immagini, delle storie raccontate, trova maggiore forza espressiva nelle sfumature che la musica riesce a donare. A volte con accenti diversi ma sempre pronti a sollecitare le emozioni più profonde.

Il fascino di alcuni brani di colonne sonore, unito alla bellezza delle immagini che scorrevano sullo sfondo, ha ricreato un’atmosfera impalpabile, ricca di sensazioni e ricordi. Il viaggio nella musica da cinema è iniziato con ‘Smile’. Il brano composto da Charlie Chaplin è tra le perle di un songbook cinematografico che più è scolpito nei cuori di ognuno di noi.

Attraversando la platea, Rimonda è salito sul palco eseguendo il brano del film ‘Tempi moderni’ con una lettura coraggiosa quanto raffinata.Smile. Sorridi. Un semplice gesto con cui cercare di uscire dal nostro tempo mutato dalla pandemia, che molto ci ha tolto. Un incoraggiamento a cambiare il senso della nostra vita. Un atto di speranza e di amore dettato dalla gioia di vivere.

Smile, un invito alla leggerezza voluto da Guido Rimonda che, accompagnato dai musicisti della Camerata Ducale, ha mostrato di possedere una cifra tecnica ineguagliabile e un approccio intenso a ogni singolo brano.I suoni emessi da ‘Le violon noir’ di Rimonda si sono librati nell’aria assecondando il ricercato linguaggio musicale e visuale, riuscendo a riportare alla mente del pubblico storie e personaggi con cui si sono immedesimati. Ora come allora il suono dello Stradivari ha saputo amplificare i sentimenti del pubblico.

Ogni componente la Camerata Ducale ha svolto una funzione di contrappunto e di sostegno delle evoluzioni musicali del Maestro.Musicisti che hanno sfoggiato una incredibile maestria e un grande affiatamento. Da sottolineare la capacità di andare in sincrono con le immagini. Un gioco in cui la musica si mette al servizio delle immagini e viceversa. Difficile separare la bellezza delle immagini da quella della musica, soprattutto se ad eseguirla è un musicista eccelso come Guido Rimonda, che ha il merito di riuscire ad avvicinare il pubblico alle colonne sonore.

Per il finale il Maestro, richiamato a gran voce dal pubblico, non poteva esimersi dal “regalare” l’ultima perla. Con l’annunciato “diverso” e meno conosciuto ‘Adagio’ di Albinoni ha lasciato il proscenio tra gli applausi del pubblico che porterà con sé il ricordo di una serata da incorniciare.