È ufficiale: Roberto Benigni torna a Sanremo. L’attore e regista premio Oscar aprirà la serata di oggi, regalando al pubblico una delle sue celebri performance, che da sempre mescolano ironia, poesia e riflessioni profonde. Una presenza che promette di aggiungere un tocco di classe e imprevedibilità a questa 75ª edizione del Festival.

Quella di stasera sarà la sesta volta per Benigni sul palco dell’Ariston. Ogni sua partecipazione ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della kermesse, tra momenti memorabili e inevitabili polemiche.

Tutte le volte che Benigni ha infiammato l’Ariston

1980 – La prima volta
La prima apparizione di Benigni risale al 1980, quando affiancava Claudio Cecchetto e Olimpia Carlisi nella conduzione. In un Festival che viveva una fase di forte declino, l’attore toscano portò una ventata di provocazione e follia. Sul palco apostrofò Giovanni Paolo II con l’appellativo di “Woitilaccione”, mentre l’allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga divenne “Cossigaccio”. Come se non bastasse, si esibì in un bacio di 30 secondi con Olimpia Carlisi, sua compagna all’epoca.

2002 – Benigni e Pippo Baudo
Nel 2002, ospite di Pippo Baudo, Benigni sfiorò i 20 milioni di spettatori (70% di share) con un monologo in cui reinterpretava il Giudizio Universale in chiave politica. Non mancarono momenti sopra le righe, come quando infilò la testa sotto il vestito di Manuela Arcuri e strinse le parti basse dello stesso Baudo, scatenando risate e polemiche.

2009 – L’invettiva politica
Nel 2009, sotto la conduzione di Paolo Bonolis, Benigni scese le scale dell’Ariston al contrario e regalò un monologo pungente, prendendo di mira Silvio Berlusconi, Iva Zanicchi e Walter Veltroni. Il suo intervento fu tanto polemico quanto seguito, portando il Festival a toccare il 55% di share.

2011 – A cavallo per l’Unità d’Italia
Ospite di Gianni Morandi, Benigni entrò a cavallo sul palco dell’Ariston, sventolando il tricolore per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. In quella occasione, offrì una splendida esegesi dell’Inno di Mameli, trasformando una semplice spiegazione in un inno alla storia del nostro Paese.

2020 – Il Cantico dei Cantici
Nel 2020, Benigni scelse di recitare il Cantico dei Cantici, alternandolo a citazioni di Oscar Wilde. L’esibizione durò 40 minuti e ricevette diverse critiche, soprattutto per il cachet dell’attore, giudicato eccessivo da alcuni.

2023 – La Costituzione e Mattarella
L’anno scorso, con Amadeus, Benigni celebrò i 75 anni della Costituzione italiana, alla presenza del presidente Sergio Mattarella. «La Costituzione è un’opera d’arte. Ogni parola sprigiona una forza evocativa e rivoluzionaria», disse, emozionando il pubblico con un discorso vibrante e appassionato.

Se la storia ci insegna qualcosa, è che Roberto Benigni non delude mai. Le sue performance sono sempre capaci di sorprendere, emozionare e far riflettere. Quale sarà il tema del suo intervento questa volta? Qualunque sia l’argomento, possiamo essere certi che lascerà il segno.

La 75ª edizione del Festival di Sanremo continua a regalare sorprese, e con Benigni in apertura, l’emozione è già alle stelle.