Almeno una volta ognuno di noi ha ascoltato la sua voce, in tv, al cinema o in radio, restando affascinato. Attore e doppiatore Luca Ward è sicuramente tra i personaggi italiani più amati e seguiti nel mondo dello spettacolo. Maestro indiscusso dell’arte del doppiaggio, ha prestato la sua voce ad attori come Samuel Jackson, Pierce Brosnan, Hugh Grant e Russell Crowe, contribuendo a rendere iconiche le loro interpretazioni in film come Pulp Fiction, 007, Il Diario di Bridget Jones e Il gladiatore. È il talento di essere tutti e nessuno, come il titolo del suo spettacolo che a Locri, nell’ambito della XXX Stagione Teatrale della Locride, è stato apprezzato da un grande pubblico curioso di scoprire la persona dietro il personaggio. 

Un one man show in cui l’attore racconta il suo rapporto viscerale con il mare, il lavoro fatto su di sé come artista e il suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Ma anche e soprattutto una continua interazione con lo spettatore, rompendo la quarta parete, giocando con il pubblico e facendo sperimentare a qualche volontario il doppiaggio, vera e propria arte in cui gli italiani sono tra i migliori al mondo. «La verità è che noi siamo ad alti livelli in moltissimi settori - commenta Ward -. Gli italiani sono in grado di fare delle cose straordinarie. Ce le dovrebbero far fare però. In molti casi ciò non accade. Basti pensare a quel che accade con l’agricoltura (sorride, ndr) eppure noi siamo forti».

Ironia e romanticismo, aneddoti e ricordi tra teatro e sala di doppiaggio, e poi la sua voce, che incanta nelle interpretazioni che lo hanno reso celebre. E a chi chiede se si può parlare di voci belle e voci brutte l’attore e doppiatore risponde: «Ferruccio Amendola aveva una bella voce? Assolutamente no, non aveva una voce sexy che potremmo definire appunto bella, eppure, qual era il suo segreto nel dire le cose? Come le diceva. Lo faceva in modo tale che rimanessero nel cuore delle persone».

In chiusura dello spettacolo scritto e diretto da Luca Vecchi non poteva certo mancare il tributo al ruolo che più di tutti rimane nell’immaginario collettivo, quello di Massimo Decimo Meridio, che nel film Il gladiatore è interpretato da Russel Crowe; tributo al quale il pubblico del Palazzo della Cultura ha risposto scatenando una standing ovation.