La Calabria strappa applausi al Festival di Venezia. Dei cinque film in gara due sono stati girati sul Pollino e in Sila. La 78esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica è partita lo scorso 1 settembre e chiuderà i battenti giorno 11. Ieri è stato il turno de “Il buco”, pellicola del regista Michelangelo Frammartino che ha promesso in un’intervista a LaC News di tornare presto in Calabria per una proiezione speciale. La premiere ha trovato subito l’apprezzamento dei giornalisti accreditati, poi ha catalizzato l’attenzione del pubblico appassionato nella Sala Grande. Realizzato grazie al finanziamento della Film Commission, è stato co-prodotto da Rai Cinema e sarà distribuito dalla rinomata Lucky Red. Il film è stato già venduto in Francia e Germania, grazie al contributo di un produttore francese e uno tedesco presenti in platea. Mancavano le autorità regionali, assenza che non è passata inosservata.

Il film

Paolo Cossi, Jacopo Elia, Denise Trombin e Nicola Lanza sono i protagonisti di un lungometraggio ambientato in uno dei posti più wild del Pollino. È qui che un gruppo di giovani speleologi si imbatte nell'incontaminato entroterra calabrese. La fotografia, a cura di Renato Berta, permette una simbiosi perfetta con lo spettatore, catapultato in un angolo di mondo ancora vergine. Fondamentale per la buona riuscita il supporto del Parco Nazionale del Pollino (che ha patrocinato il film), del Comune di San Lorenzo Bellizzi (il cui sindaco Antonio Cersosimo era visibilmente soddisfatto in Laguna) e della Società Speleologica Italiana.

“Il Buco”, così come “Freaks out” di Gabriele Mainetti (Claudio Santamaria, Pietro Castellitto e il cosentino Max Mazzotta nel cast), è stato realizzato grazie alla Calabria Film Commission. L’ex presidente Pino Citrigno, che all’epoca si spese personalmente per garantire il contributo, da Venezia non nasconde il proprio compiacimento.

Citrigno e la Calabria Film Commission

«Al momento “Il Buco” è uno dei film maggiormente accreditati per il Leone d’Oro - spiega Citrigno -. Dopo aver assistito alla proiezione, siamo ancora più orgogliosi perché Frammartino ha girato una pellicola che è un atto d’amore verso la nostra regione. Ha dato valore a quello che stava facendo la vecchia governance della Calabria Film Commission. Mi riferisco alla ferrea volontà di valorizzare il territorio. Mi auguro che la nuova amministrazione e il futuro governatore tornino sui loro passi e puntino su questo tipo di prodotti. Battano un sentiero già tracciato e rodato, investano sui nostri incantevoli posti e sulla popolazione. È stato dimostrato ieri che la Calabria è un set a cielo aperto grazie alle sue splendide montagne, colline, mari, borghi e immense praterie».

Frammartino tornerà in Calabria

Pino Citrigno parla de “Il buco” con toni entusiastici. «È un virtuosismo artistico – la sua definizione -. Valorizza un angolo del Pollino sconosciuto perlopiù anche a noi calabresi. Ho parlato con Frammartino e sente di ringraziare tantissimo la gente e l’amministrazione di San Lorenzo Bellizzi, per un mese intero a piena disposizione della sua troupe. Spera di portare a casa un premio per sé e per la Calabria, che sarà ammirata in tutta Europa dove la pellicola verrà venduta. Michelangelo vuole tornare per presentare il film e, in qualità di presidente Anec, gli ho già dato la disponibilità di tutti i cinema».

«Ho creduto molto in questo prodotto - conclude - e il risultato è ottimo. Significa che il percorso della Calabria Film Commission da me gestita era giusto. Averlo sostenuto, al di là dell’orgoglio, certifica una certa lungimiranza nell’aver individuato un regista di spessore con largo anticipo».