Dura polemica dei sindaci della locride contro 'Anime Nere', il film sulla 'ndrangheta, tratto dall'omonimo libro di Gioacchino Criaco e ambientato in quello che è stato definito il buco nero della Calabria cioè Africo, nel reggino. I primi cittadini del reggino non hanno gradito la decisione di Sky di mandare in onda, a rotazione, la pellicola, diretta da Francesco Munzi e che si è aggiudicata ben 9 statuette al David di Donatello. I film non è piaciuto ai sindaci della locride e dell'Aspromonte e, nel programma di Klaus Davi 'KlausCondicio', lo hanno confermato.

 

"Questo film da un'immagine terribile delle nostre terre e corrobora i peggiori pregiudizi sulla Calabria, come terra mafiosa e legata a regole arcaiche. Già l abbiamo sopportato nei cinema, ma ora vederlo entrare in tutte le case con la potenza della tv ci preoccupa e ci amareggia". ha commentato il primo cittadino di Locri, Giovanni Calabrese, intervistato da Klaus Davi per il programma KlausCondicio.


"Ci ha reso un pessimo servizio al cinema e ora anche sul piccolo schermo. Descrive una situazione irreale che forse esiste in un qualche sparuto centro dell'aspromontano e delegittima l'intera popolazione. E' fuori dalla realtà. Attenzione, non sto dicendo che non esista la 'Ndrangheta – continua Calabrese – c'è e ha interessi precisi ma noi la combattiamo ogni giorno coi fatti e con l'impegno degli amministratori. E' solo una minima parte della società che ha danneggiato tutti quanti. I calabresi devono ribellarsi a questa descrizione. Non escludiamo nulla, neanche azioni legali contro chi infanga la Calabria".


Non sono da meno le parole del sindaco di Staiti Antonio Domenico Principato, intervenuto anche lui a KlausCondicio, il quale dichiara: "Quel film non mi è piaciuto per l'immagine che da della Calabria e non mi piace che Sky, una tv autorevole e con mezzi potentissimi, lo riproponga. Stiamo cercando di reagire a una crisi economica che ci sta annientando in tutti i modi, unendoci fra sindaci proprio per uscire da quella immagine che può dare questo film. I mafiosi sono una sparuta minoranza, i calabresi sono laboriosi e impegnati. A volte ho pensato che allo Stato vada bene mantenere questa situazione – prosegue Principato – lo dico da uomo di Stato. Vorrei anche ricordare a Sky che i pastori non sono quelli descritti nel film, che tengono le capre allo stato brado, ma lavorano anche con tecnologie avanzate". In merito all'ipotesi della diffida legale, il sindaco dice "non ne abbiamo parlato ma può essere. Sono tanti anni che faccio il sindaco ma non ho mai subito attentati intimidatori".

 

Anche Giuseppe Strangio, sindaco di Sant'Agata del Bianco e Presidente dell'Associazione dei Comuni della Locride, ha detto la sua : "Un film che lascia sgomenti per la durezza delle immagini e l'idea della ferocia della criminalità di questi protagonisti. Andare in giro e sentirsi etichettati come calabresi trafficanti di droga mafiosi non è bello. Noi cerchiamo di portare avanti un discorso di legalità e di trasparenza – prosegue Strangio – sarebbe opportuno che Sky mandasse anche altri messaggi - per par condicio - magari coinvolgendo le scuole. Il rischio è che si cada nel banale, riducendo la Calabria a solo quello. Però un film così può avere anche una funzione sociale di denuncia, questo bisogna ammetterlo".