La reggina Giusy Versace insieme a Jo Squillo e Francesca Carollo tornano alla mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per portare questa volta in scena il loro ultimo progetto: "Donne in Prigione", un documentario realizzato interamente all'interno della sezione femminile del carcere di San Vittore di Milano.

Donne vittime di prigionia fisica e mentale

"Donne in Prigione" è un viaggio dentro un luogo dove il concetto di libertà è completamente annullato e un racconto che da un lato raccoglie lo sfogo di donne che hanno sempre vissuto in uno stato di prigionia fisico e mentale sia dentro che fuori il carcere, e dall’altro raccoglie la testimonianza di chi sta dall’altra parte delle sbarre e cerca, ogni giorno, di aiutare queste donne a ricostruirsi una vita e un’identità, a ritrovare la propria dignità e a capire il valore profondo della vita. Le immagini e le interviste sono state realizzate dalle stesse carcerate che, dopo aver partecipato ad un corso tenutosi proprio tra le mura del carcere, hanno imparato a filmare le loro interviste, a immortalare sensazioni e immagini e a diventare registe delle loro storie. Il duplice obiettivo del progetto è quello, da un lato, di spiegare a chi è fuori il dolore provato da queste donne, e dall'altro quello di educare i giovani a non commettere gli stessi errori.

 

«La gente fuori guarda solo i reati, non sa perché li abbiamo fatti, non sa la nostra storia dietro, non sa che comunque siamo esseri umani» dice Elena, una delle detenute.

 

"Donne in Prigione" verrà presentato al pubblico e ella stampa giovedì 29 agosto alle ore 16.00 presso lo spazio della Regione del Veneto ospite dell'Hotel Excelsior (Lido di Venezia) e alle ore 17.30 agli studenti nello spazio Pegaso Lounge, sempre all'interno dell'hotel.

 

Questo documentario si inserisce tra le iniziative promosse dalla onlus "Wall of Dolls", per sostenere i progetti culturali contro la violenza sulle donne e la violenza di genere.

 

«È stato un lavoro molto impegnativo, durato 3 mesi - racconta Giusy Versace - che ci ha permesso di raccogliere molto più materiale di quanto ci aspettassimo e di girare più di 8 ore tra immagini e interviste. L’occasione che ci è stata offerta a Venezia, all’interno della Mostra Internazionale del Cinema, sarà solo l’anticipazione di un lungo lavoro che intendiamo proporre nelle scuole e nelle altre Case Circondariali. E? stato davvero interessante raccogliere la voce delle detenute e di tutte quelle donne che ogni giorno si occupano della loro rinascita come le volontarie, le educatrici e le agenti penitenziari. A riguardo devo ringraziare il Dipartimento della Polizia Penitenziaria che ci ha permesso di intervistare alcune agenti in servizio a San Vittore, le quali ci hanno raccontato la delicatezza e l'importanza del loro ruolo, spesso poco compreso. Siamo felicissime di poter tornare, per il terzo anno consecutivo, su un palco così importante e prestigioso come quello di Venezia e per questo siamo molto emozionate».