Ha il sorriso che ricorda quello degli attori francesi di un tempo, quelli che con un solo sguardo conquistavano le platee di tutto il mondo, bucando lo schermo e infrangendo cuori. Ha soltanto diciassette anni, ma ha davanti a sé un lungo sentiero di mattoni dorati che, chissà, se non lo porterà ad Oz lo condurrà di certo verso il grande cinema. Giuseppe Pallone, è nato e cresciuto a Corigliano Rossano e si divide da tempo tra la Calabria e Roma. Il fuoco sacro della recitazione gli divampa dentro da quando aveva solo sette anni. La scuola delle Arti Maros in teatro, è stata la sua prima casa. Lì ha cominciato a familiarizzare con la scena e con i testi, e ha capito che non voleva far altro che recitare. In tasca ha un diploma dell’Accademia professionale di cinematografia Studio Cinema International, e ha partecipato anche al Campionato nazionale di Arti Sceniche e Performative Performer Cup Italy, vincendolo per due anni consecutivi.

A Cosenza l’abbiamo visto negli spettacoli dei 4U Performer e al Metropol di Corigliano in scena con “La Divina Commedia – Il Viaggio” prodotto da Maros. La telefonata che aspettava è arrivata grazie alla casting director Francesca Marchese che l’ha contattato per far parte del gruppo di giovanissimi attori di “Summer Limited edition”, diretto da Mario Vitale, serie presentata in anteprima all’interno del Giffoni Film Festival (e disponibile su Sky e Now tv). Molto presto lo vedremo nel suo primo ruolo da protagonista nel film “Il migliore dei mali” tratto dalla graphic novel della notissima youtuber Violetta Rovetto (qui anche regista).

Giuseppe sogna il grande cinema e divora film, per imparare – dice – dai migliori, e non ha intenzione di prendere scorciatoie («voglio studiare studiare e studiare»). Il suo attore di riferimento è il francese Timothée Chalamet, lanciato dal regista che Giuseppe letteralmente adora: Luca Guadagnino («sogno di lavorare con lui, riesce a tirare fuori il massimo dai suoi attori con testi molto poco convenzionali»), e immagina un domani di riuscire a ricevere una telefonata oltreoceano, magari da Ridley Scott, di cui è grande fan, che è il regista del futuro e delle stelle: quelle che brillano nel cielo e, a volte, molto più vicino.