Tutti gli articoli di Spettacolo
PHOTO
Nel grande giorno del debutto di Notre Dame de Paris allo stadio Marulla di Cosenza, uno dei protagonisti, Giò di Tonno, che nella fortunata opera musicale di Riccardo Cocciante veste i panni di Quasimodo, è giunto a Palazzo dei Bruzi per la presentazione dei tre spettacoli in calendario nel fine settimana e per ricevere il Riccio d’Argento, creazione orafa di Gerardo Sacco.
Il riconoscimento, giunto alla 31ma edizione, premia il miglior live d’autore nell’ambito della rassegna Fatti di Musica ideata da Ruggero Pegna. Alla conferenza stampa sono intervenuti inoltre gli assessore Rosaria Succurro e Carmine Vizza ed il dirigente del settore cultura Giampaolo Calabrese.
«Torniamo in Calabria, una terra che ci ha riservato grande affetto – dice Giò di Tonno - Stiamo cercando di portare questo piccolo pezzo di storia del teatro un po’ ovunque. Siamo arrivati a più di mille repliche, sempre con presenze incredibili ». Il Notre Dame de Paris resiste al passare del tempo, riscuotendo grandi apprezzamenti anche a quindici anni di distanza dall’esordio.
«Gli ingredienti funzionano tutti alla perfezione – spiega Giò di Tonno - grandi musiche, testi attinenti al romanzo. C’è anche l’attualità del vissuto quotidiano in questo racconto. Oggi si parla più che mai di clandestinità, della rivendicazione di un posto nel mondo. Il Notre Dame de Paris non è uno spettacolo commissionato, è nato dalla musa ispiratrice di Riccardo Cocciante.
Ci sono voluti più di tre anni per scriverlo. Questa sincerità e popolarità nelle composizioni arriva con immediatezza al cuore delle persone. E’ uno dei motivi per cui continua a riscuotere consensi. E’ uno spettacolo attuale, fedele a se stesso, con un allestimento rimasto invariato fin dal 2002. Dopo Verona ci fermeremo per qualche tempo. Nell’ultimo anno abbiamo messo in scena 270 repliche. E’ giusto che si respiri un po’ e che ognuno di noi possa dedicarsi anche ad altro».
Oltre settemila i tagliandi venduti. I botteghini resteranno aperti anche nella giornata di domenica. Per Ruggero Pegna una scommessa vinta. «Il Notre Dame de Paris è una produzione enorme. Richiede cinque giorni di preparazione, duecento operai, diversi tir. Ma nella mia attività di promoter, intrapresa ormai a trentadue anni fa, mi sono imposto una linea artistica ben precisa: quella di assicurare alla Calabria le più grandi star internazionali e gli spettacoli più ambiti.
La Calabria è un po’ indietro in tanti settori, nello spettacolo invece siamo al passo delle altre regioni, se non più avanti. Ho già premiato con il Riccio d’Argento questa produzione nell’anno del debutto, il 2002, quando il Notre Dame de Paris giunse a Catanzaro. Sono felice di riproporre al pubblico la migliore opera musicale moderna di tutti i tempi».