«Mio nonno era di Melito Porto Salvo. Io avevo sei anni quando mio padre mi portò per la prima volta in Calabria, in questo paesino dove il mare è meraviglioso e dove ho lasciato il cuore. Ho trascorso qui tante mie estati e ogni volta che torno mi tornano in mente quei profumi, quelle persone, quegli amici, uno dei quali è oggi un poliziotto che ho avuto il grande piacere di ritrovare e rivedere proprio in questa occasione». Si racconta con generosità al pubblico di una terra alla quale è rimasto legato Federico Zampaglione, cantautore e frontman dei Tiromancino ma anche regista e sceneggiatore, special guest della terza serata del Calabria Fest, il grande festival della nuova musica Italiana promosso dall’associazione culturale Art-Music&Co, presieduta da Giusy Leone, con media partner ufficiale Rai Radio Tutta Italiana, la conduzione e consulenza musicale di Gianmaurizio Foderaro, storico conduttore e responsabile di Radio Rai, la direzione artistica di Ruggero Pegna e la collaborazione di Palco Reale.

La cornice è stata quella prestigiosa del teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria. Classificato come Grande Evento 2021, finanziato dalla Regione Calabria e patrocinato da Comune e Città Metropolitana di Reggio, Assomusica e Siae.

Vecchi e nuovi successi di Zampaglione

Un viaggio acustico intenso durante il quale Federico Zampaglione, nell’occasione insignito del premio Miglior testo, attingendo dal suo ricco repertorio, ha regalato al pubblico vecchie e nuove emozioni con Sale, Amore e vento, Domenica, Per me è importante. Poi ancora l’omaggio a Franco Califano con Un tempo piccolo e infine, immancabile, Due destini.

Dopo Ermal Meta, Arisa, il cantautore romano ha concluso la serata aperta da altre quattro giovani rivelazioni canore e autoriali dell’anno insignite del premio Top of The Year di Rai Radio Tutta Italiana. Dopo Avincola, Samia, Matteo Faustini, Federica Marinari, Ainè, Davide Shorty, i Manitoba e Cassandra, per la serata con Federico Zampaglione, tutti giovani del Sud e tutti con il mare nella loro ispirazione: Maninni di Bari e Napoleone originario di Capaccio-Paestum, che a Reggio ha cantato per la prima volta il suo inedito, uscito proprio qualche settimana fa, dal titolo Lacrime a Mare; poi ancora, dopo la vittoria tra le nuove proposte a Sanremo, Gaudiano di Foggia e Barreca, reggino di Taurianova.

Le emozioni e le impressioni con lo Stretto sullo sfondo

«L’impatto live quest’estate all’Arena dello Stretto e adesso la chiusura di quest'anno così difficile in questo splendido teatro è per me, che sono reggino e calabrese, una grande soddisfazione e una grande emozione», racconta Barreca, che ha interpretato dei suoi inediti tratti dall’album Dall’altra parte del giorno e un tributo al Lucio Dalla, La casa in riva al mare.

«Sono molto onorato di essere qui, in questo bellissimo teatro, soprattutto dopo i due anni di pausa dal palco e dal live che abbiamo affrontato. Spero che questa fine d’anno sia di buon auspicio per un 2022 di concreta e duratura ripartenza. Essere qui è un’emozione e un privilegio», ha sottolineato Alessio Maninni che, in questa sua prima volta a Reggio, ha interpretato tre suoi inediti tra cui Vaniglia che lui ha definito un brano che lo conosce meglio di quanto non si conosca lui stesso.

«È davvero molto emozionante trovarmi su questo palco. Questo è un prestigioso teatro all’Italiana che svela la nostra migliore tradizione, quella del belcanto e dell'Opera. È un grandissimo onore essere qui. Il teatro Ariston è una parentesi importante che può riguardare il percorso di ogni cantautore ma i teatri italiani sono tutti bellissimi», ha sottolineato Gaudiano che, tra i suoi brani proposti, ha interpretato Polvere da sparo, dedicata al difficile periodo della malattia del padre e vincente a Sanremo tra le Nuove proposte. Una canzone preziosa per lui che si definisce «un reduce di guerra salvato dalla musica».