Il libro di Marisa Manzini, procuratore aggiunto presso il tribunale di Cosenza, nasce dal bisogno di rendere i calabresi consapevoli di come la ‘ndrangheta si infiltri con i suoi tentacoli nella quotidianità delle famiglie alla ricerca del consenso sociale, e di come la sua presenza ingombrante incida negativamente sulle dinamiche di sviluppo della regione. Nel volume, edito da Rubbettino con una prefazione di Otello Lupacchini, il magistrato ripercorre alcuni passaggi delle inchieste e dei processi che l’hanno vista protagonista durante la sua esperienza di Pm della Direzione Distrettuale Antimafia, in particolare contro i clan vibonesi.

Il coraggio di parlare

Storie di coraggio e di impegno civile, di chi ha rotto il muro dell’omertà per consentire agli inquirenti di inchiodare boss e capi bastone. Il titolo del libro, Fai silenzio ca parrasti assai, riproduce l’espressione con la quale il capo clan Pantaleone Mancuso, detto Scarpuni, apostrofò il magistrato durante una delle udienze del processo Black Money e testimonia il potere delle parole contro la ‘ndragheta, parole in grado di demolire, con le denunce, il predominio mafioso. La presentazione si è svolta a Rende nell’ambito di un ciclo di iniziative sulla legalità promosse da Confapi Calabria, con la partecipazione del vicepresidente nazionale Franco Napoli e di Fabiola Via, presidente provinciale di Cosenza dei consulenti del lavoro.