Antonio Alberano, 27enne di Praia a Mare, ha già dato il suo contribuito per la realizzazione della sigla ufficiale dell'evento. A maggio si esibirà al PalaOlimpico di suonando un brano a sostegno della pace nel mondo
Tutti gli articoli di Spettacolo
Antonio Alberano, 27enne di Praia a Mare, musicista e docente, porterà un po' di Calabria sul palco più prestigioso della musica internazionale, quello che di anno in anno ospita l'Eurovision Song Contest, l'unico evento musicale al mondo che riesce ad eguagliare, in termini di share, i numeri delle più importanti manifestazioni sportive, con un numero di spettatori che arriva ad oltre il mezzo milione. Antonio suonerà insieme ai "Rockin'1000", un maxi gruppo musicale formato da musicisti volontari professionisti e non, di tutto il globo e stavolta si esibiranno in 500, in orchestra rock. Quest'anno, a maggio prossimo, l'Eurovision Song Contest si terrà a Torino. La regola vuole che ad ospitare l'evento l'anno sia il Paese dei vincitori dell'anno precedente. Un anno fa, come tutti ricorderanno, furono i Maneskin a trionfare in eurovisione.
Cosa farà il giovane calabrese
Il chitarrista di Praia a Mare nei giorni scorsi ha già registrato a Torino il Te Deum, la sigla ufficiale delle trasmissioni televisive in eurovisione. Ma tra meno di un mese, dal 10 al 14 maggio, tornerà al PalaOlimpico piemontese per suonare un brano di John Lennon, Give Peace a Chance, per sostenere la pace, tema scelto dagli organizzatori per la 66esima edizione del festival. «Finalmente l'Eurovision torna in Italia - ha detto Antonio ai microfoni di LaC News24 -, mancava da trent'anni». L'ultimo vincitore, prima dei Maneskin, fu Toto Cutugno, che si aggiudicò la gara nel 1990 con il brano "Insieme".
Il Guinness World Records
Per il giovane praiese non è il primo contesto internazionale in cui si esibisce. Nell'autunno del 2020 il numerosissimo gruppo musicale da migliaia di artisti, i Rockin'1000, si esibirono dal vivo, contemporaneamente, da tutto il mondo, ognuno nel proprio posto d'appartenenza, ma tutti contemporaneamente proiettati su un maxi schermo durante una manifestazione al Global Village di Dubai. Quel giorno i musicisti impegnati nell'impresa furono circa 1900 e i giudici del Guinness World Records lo certificarono iscrivendo ognuno di loro nell'apposito elenco dei primati. In quella occasione, Antonio suonò sulla spiaggia ai piedi dell'isola Dino e le immagini di Praia a Mare e delle sue bellezze fecero il giro del mondo. «Il bello di questi eventi - afferma il giovane - è poter avere l'onore di rappresentare la Calabria e farla conoscere ovunque».
Il ritorno alla normalità
Dopo due anni di stop, il settore della musica e dello spettacolo può finalmente ripartire. Ma gli addetto ai lavori, giura il 27enne, non sono mai rimasti con le mani in mano, anche durante quei giorni in cui il mondo sembrava sospeso. «La musica non si ferma mai - dice -, lo abbiamo dimostrato anche nel nostro territorio, con la nostra associazione. Abbiamo continuato a produrre album, a scrivere inediti, ad organizzare eventi». Uno su tutti, il Praia Acoustic Fest. Il segreto della "resistenza", confessa, sono le collaborazioni. «È proprio vero che l'unione fa la forza».
L'appello ai giovani: «Ascoltate»
Il successo non è quasi mai solo un caso. «Bisogna studiare, formarsi in modo mirato- dice ancora -. Soprattutto c'è bisogno di ascolto, quello che vedo mancare ai giovani, anche ai miei studenti, è proprio la mancanza di ascolto». Bisogna andare nelle piazze, a teatro, ai concerti. «Stando nelle situazioni dal vivo si impara molto e si fanno amicizie. Mai chiudersi in se stessi». Solo aprendosi agli altri e studiando duramente si corre il "rischio" di arrivare in alto, proprio come è accaduto a lui. «Sarà un'esperienza bellissima». E quando lo dice gli brillano gli occhi.