Premiata come migliore attrice protagonista, pronta a vivere l’abbraccio della sua città. A Gioia Tauro non si parla che di lei, Swamy Rotolo, la 17enne che ha recitato nel film “A Chiara” portandolo al trionfo ai David di Donatello. In particolare sono due i quartieri dove sale la febbre per il ritorno in Calabria della ragazza, che arriverà pomeriggio con il resto della famiglia, che è stata al suo fianco nella serata condotta da Carlo Conti. Nella zona Marina, dove vive con il padre operaio portuale precario, la mamma casalinga e due sorelle, e nel centro storico di Piano delle Fosse dove già si prepara la festa, a meno di 24 ore dal trionfo.

«La conosco di vista – risponde un anziano sul lungomare cittadino – credo che se ha vinto è perché se l’è meritato, nessuno regala niente in questo mondo». Lo zio Vincenzo Fumo, intento con la moglie a preparare la torta, conferma: «Se lei da grande vuole fare l’attrice, credo che questo premio sia una grande occasione». Orgoglio per una favola a lieto fine, che diventa però anche cartolina di una città che grazie al regista Jonas Carpignano – che qui ha messo radici ed è alla seconda pellicola con “attori di strada” – vive un rapporto particolarissimo con il cinema, che rianima anche attraverso un festival organizzato proprio nel quartiere che stasera festeggerà Swamy.

«Non ha affatto trascurato gli studi – sostiene una delle sue insegnanti, Rossella Bulsei – ha vissuto tutto con senso di responsabilità e grande spontaneità». La ragazza frequenta la 4° dell’indirizzo Biotecnologie Sanitarie, nell’istituto Severi Guerrisi di Gioia Tauro, e non è nuova al sostegno della sua città. «Eravamo migliaia – ricorda un gioiese – quando hanno proiettato il film nel nostro cinema. Un film bellissimo che chiarisce che a Gioia Tauro non ne vogliamo mafia».
Piace l’attrice e piace la sceneggiatura, copione nuovo per una città metafora di grandi opportunità che grazie al cinema per un giorno si prende un’euforica pausa dai problemi, come tutta la regione del resto.