Dai successi in tour con le cover di Cristina Diano all’emozionante inedito “Città”, un brano che parla di scelte difficili e del coraggio di essere se stessi. Ecco la storia di una giovane artista che con la sua musica vuole cambiare il mondo.

Un'esclusiva intervista con Domenico Scrivo, barista e innovatore, che ci svela come un caffè possa raccontare la storia di un territorio e diventare una vera e propria esperienza gastronomica. Dal caffè espresso alla creazione del Caffè Certosino, scopriamo insieme i segreti della bevanda che ha conquistato anche il principe Alberto di Monaco. (Clicca qui per rivedere la puntata).

L'arte del caffè, un viaggio che parte dalla Calabria

Quando si pensa al caffè, la mente va subito all'espresso italiano, quello che sorseggiamo al bar per cominciare la giornata. Ma cosa succede quando il caffè diventa un'esperienza gastronomica unica, capace di racchiudere una storia, una tradizione, e un territorio? A rispondere a questa domanda è Domenico Scrivo, un barista di Serra San Bruno, piccolo borgo della Calabria, che ha saputo trasformare la sua passione per il caffè in un simbolo di qualità e innovazione. Domenico non è un barista qualsiasi. Oltre a essere il titolare di un bar che porta il suo nome, è anche un membro attivo di diverse associazioni di settore, tra cui l’Associazione Italiana Barman e Sostenitori e l’Associazione Italiana Maître e Ristoratori Albergatori. La sua esperienza lo ha portato a viaggiare, studiare e perfezionare la tecnica della preparazione del caffè, con un'attenzione maniacale per i dettagli e la qualità.

«Non tutti i baristi sono uguali», ci racconta Domenico. «Ci sono quelli che lo fanno per passione, e quelli che lo fanno solo per guadagnare. Ma chi fa questo lavoro con cuore, deve conoscere ogni dettaglio. Il caffè è un'arte che va studiata». Durante l'intervista, Domenico ci spiega le differenze tra i vari tipi di caffè che conosciamo. Mentre in Italia l'espresso è il re indiscusso, negli Stati Uniti il caffè americano è la bevanda più consumata. Ma attenzione, non si tratta solo di un problema di gusto: «Il caffè americano contiene più caffeina rispetto al nostro espresso. Il motivo è semplice: il tempo di estrazione è più lungo quindi si estrae più caffeina» chiarisce il barista.

Domenico ci spiega che esistono diversi metodi di preparazione, come la moka, l'espresso, e le cialde, ognuno con caratteristiche proprie. Il segreto sta nelle proporzioni, nella qualità della miscela e nel tipo di caffè utilizzato: «Arabica o robusta, non importa il nome, se la qualità non è alta, il risultato sarà deludente».

Le "5 M" del caffè perfetto. Domenico ci introduce al mondo delle "5 M" fondamentali per un caffè impeccabile: macchina, macinino, mano del barista, miscela e manutenzione. «Ogni fase deve essere curata nei minimi dettagli. Non basta solo una buona miscela; la macchina deve essere perfettamente mantenuta, il macinino calibrato, e la mano del barista esperta», afferma con convinzione. Un esempio pratico? «Pesiamo con precisione il caffè macinato, regoliamo il tempo di estrazione e l'acqua, per ottenere una tazzina perfetta», racconta Domenico, spiegando il processo di preparazione passo dopo passo.

La vera sorpresa, però, arriva quando Domenico ci parla del suo "Caffè certosino". Questa bevanda speciale, creata in onore dei monaci certosini che abitano la Certosa di Serra San Bruno, è un mix di caffè, cioccolato bianco, panna e un ingrediente segreto: la granella di zullo, un biscotto alle mandorle tipico della zona. La creazione è così particolare che ha conquistato anche il principe Alberto di Monaco, che ha ricevuto in dono un kit per prepararlo. «Il Caffè certosino è un po' caffè, un po' dessert. Ho voluto unire la passione per il caffè e la tradizione calabrese, creando una bevanda che potesse raccontare la mia terra», dice Domenico, orgoglioso della sua invenzione. Il segreto sta nell'uso del cioccolato bianco, che riveste le pareti del bicchiere, creando un contrasto con la panna montata e la granella di zullo. Il risultato è un caffè ricco e dolce, che non solo delizia il palato, ma racconta anche una storia, quella dei monaci che vivono nella certosa. «Ho creato il Caffè certosino per far conoscere la Calabria al mondo. Se può diventare un simbolo, ancora meglio. Ogni tazzina racconta una storia, la storia della nostra terra», conclude Domenico. 

Cristina Diano, 21 anni e la sua musica che non è solo amore, ma coraggio di essere se stessi

La giovane cantautrice calabrese, parla senza filtri, con la passione di chi vive la musica come una missione. La sua voce, potente e raffinata, ha conquistato il pubblico nelle sue esibizioni live, dove ha dato vita a performance memorabili, come quella sulle note di "Il peso del coraggio" di Fiorella Mannoia, un brano che tocca corde profonde del cuore. «Le canzoni d'amore vanno bene, ma poi ci vuole sostanza», dice la cantante. È il momento di parlare di temi importanti, di portare alla luce le fragilità e le sfide che ci mettono alla prova ogni giorno.

Crisitina non si limita a coprire grandi successi, ma li trasforma in esperienza vissuta. Una delle sue canzoni preferite, "Il peso del coraggio", è diventata simbolo di un cambiamento profondo nella sua vita. In particolare, la dedica che Cristina fa con il suo brano è per chi «si sente inferiore, per chi non ha il coraggio di fare la propria scelta, la propria arte, il proprio lavoro». Il messaggio? «Che siano loro a diventare la prima scelta». Ma non è solo la forza di lottare contro le difficoltà che Cristina trasmette. La cantante sa bene che «ci sono momenti in cui sembra che solo i forti possano vincere, ma in realtà la vera forza sta nell’essere fragili e nell’ammetterlo». Un pensiero che risuona profondamente, soprattutto in un mondo dove spesso siamo costretti a nascondere le nostre debolezze. «Quando vediamo una persona forte, non pensiamo mai che dietro quella forza ci siano stati momenti di fragilità», aggiunge. Cristina, come molti, ha dovuto affrontare le sue paure, ma l’amore per la musica è stato il motore che l’ha spinta ad andare avanti, anche quando la vita sembrava più difficile.
Per Cristina, la musica è un incontro con le tematiche della vita, che a volte arrivano senza preavviso, altre volte si rivelano solo dopo una lunga riflessione. «Mi piace dire che incontro una tematica e la prendo a cuore», spiega la cantautrice. E questo incontro è la chiave che le permette di creare la sua musica, che nasce sempre in modo spontaneo: «Di solito le mie canzoni nascono con voce e piano, poi l’arrangiamento arriva con il giusto produttore, ma la magia parte dal cuore» Per lei, la scrittura non è solo una forma d’arte, ma un «viaggio interiore». Ogni brano racconta una parte di sé, un momento della sua vita che ha deciso di trasformare in musica. Perché, come dice, «la musica è una forma di verità».

Città”: un inedito che parla di scelta e cambiamento. Ma non è solo la musica a interessare Cristina. Con il suo inedito “Città”, la giovane artista calabrese esplora il tema delle scelte difficili. «Questa canzone parla di noi del Sud, delle nostre terre, dove spesso bisogna andarsene per cercare un futuro migliore, un lavoro, una carriera. È un bivio difficile: chi rimane, chi parte». Un tema che tocca il cuore di tutti coloro che hanno dovuto scegliere tra rimanere a casa e affrontare l'incertezza, o partire alla ricerca di opportunità altrove. Ma la canzone non è solo un inno alla difficoltà: è anche un atto di coraggio. «Quello che voglio dire con “Città” è che, ovunque si vada, non bisogna mai dimenticare da dove veniamo, e l’importanza di fare le scelte giuste per se stessi». Questa canzone nasce dal cuore, proprio come tutta la sua musica. Un brano che parla della realtà, senza fronzoli, senza filtri, in perfetta sintonia con la sua filosofia musicale.

Infine, un augurio speciale a tutti i suoi fan. «Dedico questa canzone a chi, come me, lotta ogni giorno per fare della propria vita una scelta consapevole. A chi, nonostante le difficoltà, non smette mai di credere nei propri sogni».

Un messaggio che è anche un invito ad ascoltare la propria voce interiore, a scegliere sempre se stessi, anche quando la strada sembra incerta. «l Natale è un momento in cui siamo tutti più vulnerabili, ma anche più forti, perché c'è sempre una nuova possibilità di cambiare le cose», conclude.

E mentre la sua carriera cresce, Cristina è pronta a portare il suo messaggio in giro per il mondo, con una musica che parla di chi siamo, di dove veniamo e di dove vogliamo andare. E il futuro? «Spero che la mia musica arrivi a chi ha bisogno di sentirsi meno solo».