Il direttore del progetto Giacinto Di Pietrantonio pensa di affidare la custodia delle opere ai cittadini per esporle nelle case e nelle attività commerciali
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Prende corpo l’idea di trasformare Cosenza in un Museo diffuso, consentendo ai cittadini ed ai titolari di attività commerciali di esporre nella propria casa o nei loro negozi e locali pubblici le opere realizzate dagli artisti ospitati nei Bocs Art. Il direttore del progetto Giacinto Di Pietrantonio lo ha annunciato durante la presentazione della nuova residenza appena avviata con il coinvolgimento di 22 artisti.
Artisti di caratura internazionale ospitati per due settimane
Alla conferenza stampa ospitata nel Bocs Museum del complesso monumentale di San Domenico, è intervenuto tra gli altri il dirigente del settore cultura di Palazzo dei Bruzi Giampaolo Calabrese. Presenti in sala gli artisti selezionati, in città da due giorni e già pienamente inseriti nel tessuto urbano. Lavoreranno a Cosenza per due settimane. Si tratta di Gabriele Di Matteo, Frederich Liver, Wang Hautian, Dragana Sapanjos, Marco Andrea Magni, Lucia Cristiani, Silvia Mariotti, Luigi Gaspare Marcone, Cleo Fariselli, Federico Chiari, Shigeru Saito, Ettore Basentini, Carlo Fei, David Reimondo, Corinna Gosmaro, Daniel Gonzalez, Luca Rossi, Giada Carnevale, Arcangelo Costanzo, Valentino Albini, Corrado Bove e Gianluca Malgieri.
Adesioni già aperte anche per i workshop
I cittadini interessati ad ospitare le opere o a frequentare i workshop possono cominciare a proporsi, andando a trovare gli artisti nei BoCs Art per avviare con loro una conoscenza ed interlocuzione. Dovranno garantire l’apertura delle loro case in circostanze prestabilite come, ad esempio, in coincidenza con le Giornate del Fai o con la Notte dei Musei, in sintesi diventeranno i curatori delle opere.
Si pensa ad un crossover con fumettisti, scrittori e registi
Nella visione progettuale di Giacinto Di Pietrantonio ci sono poi la collaborazione con il Festival del fumetto e l’apertura alla multimedialità delle residenze: «Inviterò anche dei curatori, facendo delle residenze miste – ha annunciato il direttore del progetto – Arriveranno alcuni scrittori, registi, e declineremo la residenza in modo diverso con la scrittura che si coniuga col visivo».