Celebrazioni solenni, passeggiate per il centro, conferimento della medaglia d'oro dell'ordine costantiniano di San Giorgio al gonfalone della città, nuove dame e cavalieri. La visita di Beatrice di Borbone alla più nobile delle comunità calabresi proietta ai fasti del Regno delle due Sicilie, per la gioia dei nostalgici e degli appassionati di storia
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La circolarità della storia, gli eterni ricorsi, vivono nella fedeltà calabrese a quello che per molti nostalgici rimane il Regno ideale: la Real Casa delle Due Sicilie, che soprattutto in Calabria, quando non suscita vera e propria fedeltà, genera comunque affetto, nostalgia, rispetto o perlomeno vivacissima curiosità. Ovvio che la visita che sabato 26 ottobre la principessa Beatrice di Borbone effettuerà alla città di Tropea, al fine di investire solennemente cavalieri e dame del Sacro militare Ordine costantiniano di San Giorgio ed omaggiarne lo stesso gonfalone cittadino abbia un retrogusto metaforico, un sapore di storia antica, porti in sé una eco di riti rimasti ben saldi, impressi nella memoria genetica d’un popolo che non è più suddito da neanche tre generazioni.
Principesse, dame e cavalieri
L'affetto che Tropea ha già tributato in passato al fratello Carlo, non mancherà di manifestarsi anche in questa nuova occasione solenne, che vede Beatrice insignire stendardi e persone in veste di Gran Prefetto dell'Ordine. Titolo che le permetterà di fregiare il gonfalone della città dell'onoreficenza per meriti nobiliari concessa dal “real fratello” “per la nobile storia di questa antica città, per il lustro dei personaggi che ne hanno avuto i natali e per il lavoro di recupero culturale ed identitario avviato dall’amministrazione comunale e dal suo sindaco”.
Il gonfalone
La principessa incontrerà il sindaco Giovanni Macrì, accompagnato da membri di giunta e consiglio comunale, i membri della Confraternita dei Bianchi di San Nicola, espressione spirituale delle famiglie tropeane sancite iscritte ai registri della nobiltà, attualmente guidate dal priore Giuseppe Adilardi, i rappresentanti del Club Unesco cittadino, presieduto da Giuseppe Maria Romano. Le visite partiranno, alle 10 di mattina, dall’Antico sedile di Piazza Ercole. Ma gli occhi di tutti sono puntati al pomeriggio, quando, a partire dalle ore 16.00, la concattedrale di Maria Santissima di Romania sarà animata da una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo emerito di Reggio Calabria-Bova monsignor Vittorio Luigi Mondello, Cavaliere di Gran Croce ecclesiastica e Priore della delegazione Calabria.
La banda, i costumi, la città
Al termine della celebrazione, dopo una visita all’affaccio Raf Vallone ed all’adiacente residenza mottoliana, a palazzo Santa Chiara, alle ore 18.30: è in programma un concerto della Banda Città Metropolitana di Reggio Calabria, istituita dalla Reale Accademia Filarmonica di Gerace. Saranno 40 musicisti, che in uniforme storica del 1841, si esibiranno diretti da Lilia Byelyra.
In questa sede, a conclusione del concerto, il gonfalone cittadino sarà fregiato con la medaglia d’oro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.