Si è aperto il sipario sulla 58ma stagione lirica del teatro Rendano di Cosenza con la Madama Butterfly, melodramma di Giacomo Puccini. Una scelta precisa in vista del centenario della morte del grande compositore toscano che ricorrerà nel 2024. Lo spettacolo nelle due rappresentazioni andate in scena nel fine settimana precedute da un apprezzato matinée per le scuole, ha riscosso consensi convinti, confermandosi una delle opere più apprezzate dal pubblico.

Da tenore a regista

La produzione firmata da Effepi di Franco Barbera, è stata diretta da Marco Voleri, regista proveniente dal canto lirico avendo egli stesso calcato i palcoscenici di tutto il mondo da tenore affermato, al punto da aver eseguito nel 2015 l’Ave Maria di Vavilov davanti a Papa Francesco e, nel 2020, l’Inno di Mameli davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intensa anche la sua attività di regista. «Il perno di questa rappresentazione della Madama Butterfly parte dal rispetto per il compositore – ha affermato Voleri in una intervista rilasciata al nostro network - Abbiamo minuziosamente esplorato ed approfondito le didascalie che l'autore ha scritto nella partitura, ricordando come Puccini abbia unito alla parte compositiva dell'opera lirica l'inserimento di didascalie drammaturgiche con l'obiettivo di aiutare l'impianto scenico. In un momento nel quale assistiamo a spettacoli di avanguardia, abbiamo deciso di rimanere nel solco della tradizione». Sul Rendano, Voleri aggiunge: «Pur avendo visitato tanti teatri nel mondo, devo dire che qui si avverte una emozione particolare, si sente che si tratta di un luogo pieno di storia e con trascorsi importanti».

Gradito ritorno

Lo spettacolo ha proposto una importante componente calabrese, a partire dal coinvolgimento dell'Orchestra Sinfonica Brutia, diretta nella circostanza dal maestro Giuseppe Finzi, graditissimo ritorno il suo a Cosenza dove, per oltre un decennio, ha ricoperto le funzioni di direttore musicale del teatro Rendano ai tempi della direzione artistica di Italo Nunziata. Il maestro Finzi, formatosi all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano con Riccardo Muti e che al Rendano ha diretto anche altre opere, una delle ultime, nel 2017, Elisir d'amore di Gaetano Donizetti, è stato inoltre per lungo tempo tra i docenti del conservatorio Stanislao Giacomantonio: «A questa città mi legano tanti eventi della mia vita a partire dal mio debutto come direttore d'opera ormai vent'anni fa con la Tosca – ha detto a margine dello spettacolo - Sono felice di questa opportunità. Avverto sensazioni positive: mi pare che Cosenza voglia riappropriarsi degli spazi più prestigiosi della musica e dell'arte. C'è un'orchestra locale che può essere un volano di crescita per tanti giovani talenti e c'è un pubblico colto e partecipativo. Poi Madame Butterfly è un titolo sempre molto attrattivo e affascinante».

Il progetto artistico

Anche quest'anno il progetto artistico è firmato dal maestro Luigi Stillo: «C'è l'orgoglio di aver portato in questo spettacolo alcune tra le migliori voci internazionali, ma anche dei calabresi come Pietro Terranova nei panni di Sharpless e Saverio Pugliese in quelli di Goro. Un’altra prerogativa nel reclutare le voci – ha aggiunto il direttore artistico - è stata quella di coinvolgere molti nostri giovani studenti ed anche qualche diplomando o diplomato nelle classi di canto del nostro conservatorio e di quelli limitrofi, perché è molto importante farli tornare o farli debuttare sul palcoscenico del Rendano anche in piccoli ruoli». In scena anche il coro lirico Francesco Cilea diretto dal maestro Bruno Tirotta. Il prossimo appuntamento del cartellone è in programma il 16 e 17 dicembre con Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.