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Si è svolta a Catanzaro in piazza Prefettura la manifestazione antimafia indetta da Libera, per dire no alla violenza, alla criminalità e alle pratiche mafiose. La città capoluogo ha dimostrato di potere e volere reagire, e ha risposto in massa alla chiamata dell'associazione Libera di Don Ciotti. Tantissime le associazioni e le organizzazioni no profit che hanno aderito, insieme ai vertici delle istituzioni, dal prefetto al Questore, politici di tutti gli schieramenti, e migliaia di cittadini. Ne abbiamo parlato con Nicola Fiorita, professore associato presso l’Unical e componente dell’associazione Libera Catanzaro.
Dopo le intimidazioni di queste ultime settimane, Libera Catanzaro decide di organizzare questa manifestazione. Perché?
“La manifestazione indetta da Libera Catanzaro – spiega Fiorita - nasce sull’onda di intimidazioni e attentati che si sono susseguiti in questi mesi culminati nell’incendio all’auto del sindaco di Zagarise negli scorsi giorni che hanno suscitato allarme e paura tra la gente. La presenza della mafia a Catanzaro fino ad ora è stata più legata alle pubbliche amministrazioni, agli appalti, Catanzaro non ha mai conosciuto un controllo capitale del territorio, non ha mai avuto contatti con la cultura submafiosa di altre zone e non vuole perdere quella libertà che ha sempre avuto, nella sua complessità è una città sana, mite e civile.
Da questa consapevolezza della libertà che Catanzaro ha, deve ripartire la costruzione di una città in cui sia forte il senso della comunità, della condivisione, dei valori, della legalità. Non ci dobbiamo abituare alle auto incendiate e alle intimidazioni, domani sarà una manifestazione contro la mafia ma anche una manifestazione per Catanzaro.
Quali sono gli obiettivi dell'iniziativa?
Il compito di Libera è quello di coltivare i valori della legalità, spronare la città a reagire, difendere quello che ha e a riconquistare quello che sta perdendo, in una città che purtroppo sembra abituarsi ad un lento declino, in cui anche la condivisione, la legalità sono valori che sembrano venir meno.
Da un lato Catanzaro è una città civile, sana perché non ha avuto una grande presenza mafiosa e ha avuto una grande storia culturale, dall’altro è stata una città molto sonnecchiosa, paciosa. Nel momento in cui ci trova a fare i conti con l’aggressione violenta del territorio dobbiamo cambiare il nostro tipo di reazione e di atteggiamento.
Che riscontro ha avuto e chi ha aderito alla manifestazione? Siete soddisfatti della risposta ottenuta dalla città?
La cosa più interessante e bella è stata proprio la reazione che la città sta dimostrando, questa voglia di partecipare, di reagire, di amore nei confronti della città, nella consapevolezza che la perdita di libertà di uno è la perdita della libertà di tutti, la bomba ad una macelleria non è un problema della macelleria ma un problema di tutti, tutti meno liberi di scegliere, di reagire, di intraprendere attività commerciali.
Domani è prevista una grandissima partecipazione, società sportive, scuole, associazioni del mondo cattolico, scout, dai collettivi studenteschi alle parrocchie.
Se loro vogliono colpirne uno per educarne 100, noi siamo 1000, 2000 che non ci facciamo educare”
LaC seguirà la manifestazione con 'L'Inviato Speciale' Pasquale Mottaù
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LaC ha realizzato un reportage sulla manifestazione Catanzaro Libera Catanzaro, con il nostro "Inviato Speciale" Pasquale Motta, che verrà trasmesso nella prossima settimana.