VIDEO | L'università Magna Graecia ha conferito il riconoscimento allo studioso statunitense che con le sue ricerche ha rivoluzionato le conoscenze nel campo dell'immunologia
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Al premio Nobel per la medicina 2011 Bruce Alan Beutler, immunologo statunitense, professore e direttore del centro di genetica all'Università del Texas, l’Università Magna Graecia di Catanzaro ha conferito la laurea honoris causa in medicina e chirurgia nel corso di una solenne cerimonia nell’auditorium Salvatore Venuta. Grazie alle sue scoperte sui meccanismi di attivazione dell’immunità innata, Bautler ha sviluppato dei farmaci attualmente usati per il trattamento dell’artrite reumatoide e altre malattie su base infiammatoria e autoimmune. «Di recente abbiamo scoperto che il nostro sistema immunitario può anche curare il cancro. Ci auguriamo che le nostre ricerche possano portare gradi progressi in questa direzione» ha dichiarato Bautler. All'introduzione del magnifico rettore è seguita la presentazione di Giuseppe Viglietto, ordinario di patologia generale, direttore Dipartimento di medicina sperimentale e clinica; la laudatio di Michele Carbone, ordinario di anatomia patologica; e la lectio magistralis di Bautler su "searching for gold in the genome".
Il mondo della ricerca a confronto
Una occasione di confronto importante per l’ateneo catanzarese che sempre più si sta facendo strada nel mondo della ricerca. «Noi cerchiamo di fare una buona ricerca per mantenere un certo livello – ha sottolineato il rettore Umg Giovambattista De Sarro -. E farlo in Calabria è veramente molto più difficile che in altri paesi dove ci sono molte più risorse». Bautler si è detto orgoglioso di ricevere una laurea honoris causa dall'ateneo catanzarese nella speranza «Di poter instaurare a partire da oggi una proficua collaborazione perché questo per me, oltre ad essere motivo di orgoglio, mi dà l’opportunità di conoscere importanti studiosi e ricercatori che lavorano in questa università, la loro attività e anche trarne degli insegnamenti». Per il rettore dell’ateneo catanzarese la collaborazione scientifica riesce a colmare tante distanze. «Tante volte – secondo De Saro - è più facile dialogare con i premi Nobel, persone di grande cultura e umanità, che con coloro che sono più vicini. Quello che appassiona chi fa ricerca è ottenere un risultato, anche piccolo, ma che dia tanta gratificazione e voglia di continuare».