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La grande produzione di “Armonie d’Arte Festival”, diretta da Chiara Giordano, porterà in scena l’Opera il prossimo 4 agosto al Parco Archeologico di Scolacium. L’abbazia normanna accoglierà per la prima volta la Carmen di Georges Bizet, dove il tema del femminicidio trova una sua narrazione paradigmatica senza tempo, in una emergenza sociale in cui è protagonista, purtroppo tragicamente, la relazione distorta tra uomo e donna.
Il Festival
In arrivo un cast artistico di caratura elevata, diretto da Leonardo Quadrini, in scena con le installazioni di un grande scultore contemporaneo come Gianfranco Meggiato, con il progetto scenico e di luce firmato da Sebastiano Romano, il Coro Lirico Sicialiano diretto dal maestro Francesco Costa e quello delle voci bianche Gustav Mahler diretto da Alexandra Rudakova.
Insomma una imponente macchina scenica che sta per attivarsi presso il Parco Archeologico di Roccelletta di Borgia alle porte del capoluogo di regione.
Un grande entusiasmo circonda questo evento culturale che il direttore Giordano ritiene essere «Una operazione di straordinaria complessità e impegno, sotto ogni profilo, certamente foriera di grande magia e incanto in una location che aspettava da tempo di accogliere, per il suo pubblico, la grandezza della lirica. Non sarà solo una grande Opera, dunque, con un cast di elevato profilo… un allestimento scenico che regalerà suggestioni indimenticabili, proprio grazie al dialogo fra le differenti componenti in scena…Una grande occasione per riflettere insieme …in un quadro di sempre più dilaganti disarmonie dello spirito».
Lo stesso Maestro Meggiato ha affermato: «L’opera di Bizet è senza dubbio un pezzo emblematico. Parla di amore, di donne, di morte, di libertà ed è fortemente attuale. Contestualizzata nella nostra epoca risulta una testimonianza viva di storie d’oggi…Il nome Carmen deriva da carminis, che in latino significa poesia, canto. Ecco allora che la definizione stessa del titolo incarna perfettamente quello che per me rappresenta questo percorso artistico e questa collaborazione: una forma poetica, un canto libero e carico di forza creativa”.