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Metti caso che un giorno si trovassero in un teatro Abel Ferrara e Vinicio Capossela e metti caso che i due iniziassero a strimpellare insieme, uno alla chitarra e l’altro al piano, improvvisando “Forever Young” come se fossero ad una festa tra amici.
È quello che è successo davvero nel clamoroso finale del Lamezia Film Festival: il cantautore reduce dal concerto al Politeama di Catanzaro è stato ospite a sorpresa della quarta edizione del LFF, mentre il regista newyorkese è stata l’attesissima star internazionale. Così Abel Ferrara e Vinicio Capossela si sono incontrati entrando subito in confidenza e il salotto adibito per l’occasione si è trasformato in palcoscenico, regalando al pubblico un momento irripetibile di puro spettacolo.
Abbiamo parlato con Abel Ferrara, entusiasta di essere al Lamezia Film Festival e affascinato dalle diversità che una terra così piccola può contenere. Il regista vive a Roma da tre anni, sente di appartenere alla nostra terra perché le sue origini sono queste: suo nonno era napoletano e si chiamava Abel, proprio come lui. Ci racconta anche di Pasolini, lui non ha mai visto lo scrittore, poeta e regista romano come un visionario, ma semplicemente come qualcuno che ha saputo leggere la realtà e prevederne le conseguenze: «Pasolini aveva ragione quando diceva che il consumismo avrebbe spazzato via tutto. Oggi il 99 per cento è mercato, solo il resto è spiritualità».
L’intervista: