Compagna di Luigi Tenco ottenne i primi successi per la canzone Bambino, contenuta nell'album Son nom est Dalidà che la portò a esibirsi insieme a Charles Aznavour. Si tolse la vita nell'87
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Simbolo della musica francese e italiana, cantante e attrice, ultima compagna del cantautore Luigi Tenco, Dalida avrebbe compiuto oggi 86 anni. Una vita, la sua, intensa e drammatica, composta da grandi successi al lavoro e sul palco ma segnata da amori intensi, e tragici, e perdite nella vita fuori dalle scene.
Le origini calabresi
Nata e cresciuta al Cairo nel 1933 da una famiglia italiana, emigrata dalla Calabria negli anni Trenta, Yolanda Gigliotti prima della musica sceglie il cinema. Dopo avere vinto a diciassette anni un concorso di bellezza che la nomina Miss Egitto, Dalida muove i primi passi nella Hollywood egiziana. È in un secondo momento che arriva in Europa, a Parigi, e conosce il suo primo marito Lucien Morisse, il direttore musicale di Europe1. Nel 1957 ottiene i primi successi come cantante per la canzone 'Bambino', contenuta nell'album 'Son nom est Dalidà che la porta anche a esibirsi insieme a Charles Aznavour.
"Ciao amore ciao"
Uno degli incontri che hanno segnato la vita dell'artista è stato quello con Luigi Tenco, conosciuto nel 1966 al festival di Sanremo. Il loro intenso rapporto, sempre al centro dei riflettori della stampa, ha incontrato un tragico epilogo quando il cantautore italiano si tolse la vita il 27 gennaio del 1967, dopo che il suo brano 'Ciao amore ciao' era stato squalificato dalla finale del festival della canzone italiana.
Un'overdose di farmaci
Dalida, segnata dalla scomparsa del suo compagno, riuscì a tornare sul palco e a riprendere le tournè e le esibizioni, senza dimenticare il cinema, arrivando anche alla cifra record di 85 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Colpita dalla scomparsa dell'ex marito Lucien Morisse e poi del compagno Richard Chanfray, Dalida si tolse la vita il 3 maggio del 1987 con un'overdose di barbiturici. Era il suo terzo tentativo di suicidio. Sul comodino aveva lasciato un biglietto: «Perdonatemi, la vita mi è insopportabile». È sepolta nel cimitero di Montmartre a Parigi: sulla sua tomba si trova una statua commemorativa che la ritrae con gli occhi chiusi mentre si rivolge agli spettatori.