VIDEO | Concluso l’involucro esterno, l’80% dei serramenti e il corpo A del primo piano con le degenze interne grezze. Ma resta la più grande delle incognite: il personale
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L’ospedale della Sibaritide cresce, a vista d’occhio. Basterebbe farsi un giro sulla statale 106 tra Corigliano e Rossano per scrutare a monte una struttura ormai imponente. Alla consegna – prevista nel 2026 – dovrebbero mancare poco più di 650 giorni. Allo stato attuale, a voler fornire qualche dato significativo, il nuovo polo sanitario che sta sorgendo in contrada Insiti, a metà strada tra Rossano e Corigliano, è ad uno stato di avanzamento dei lavori del 35%. Un terzo del lavoro complessivo, quindi, è già stato effettuato.
L’involucro esterno è stato completato, l’80% dei serramenti esterni su quattro blocchi su cinque sono stati istallati, le maestranze giornaliere occupate sono circa 200 con una cinquantina di tecnici. Nel corpo A del primo piano è stata completata la parte grezza delle degenze, a cui mancano massetto, pavimenti e rivestimenti.
In questi giorni, ancora, sono arrivati in cantiere i primi mobili di degenza, inclusi i primi lettini per le prove tecniche di fruibilità dei percorsi interni.
Com’è ormai noto da tempo, la variante progettuale ha fatto lievitare i costi dell’ospedale a circa 300 milioni per i 374 posti letto complessivi, dei quali 287 di degenza ordinaria, 17 di degenza hightcare (assistenza con apparecchiature in grado di assicurare cure sanitarie specializzate), 26 di degenza diurna e 46 posti tecnici.
I 374 posti letto nel dettaglio
L’area medica prevede 94 posti letto, di cui 16 per la Psichiatria, 18 per la Cardiologia, 30 per la Medicina interna, 10 per l’Oncologia, 10 per la Neurologia (e Stroke Unit), 10 per la Nefrologia.
Nell’area chirurgica (80 degenze complessive) sono previste 8 sale operatorie con 40 posti letto alla Chirurgia generale, 10 all’Urologia, 20 all’Ortopedia e traumatologia, 10 alla Chirurgia ginecologica.
L’area materno-infantile contemplerà 53 posti letto totali: 33 per l’Ostetricia e le patologie legate alla gravidanza, 12 alla Pediatria, 8 culle alla Neonatologia.
I complessivi 60 posti dell’area riabilitativa include 30 posti letto dedicati al recupero e la riabilitazione funzionale, 30 alla lungodegenza. Diciassette saranno i posti dedicati alla terapia intensiva di cui 7 alla terapia intensiva coronarica ed emodinamica. Ed ancora, 16 posti letto saranno dedicati alla degenza diurna per il day surgery e per i day hospital di tipo medico.
I 46 posti letto tecnici saranno suddivisi in 5 dedicati alla Mcae (Medicina chirurgia accettazione emergenza), 14 all’emodialisi, 16 al nido, 9 di pronto soccorso Obi (osservazione breve intensiva) e 2 Obi pediatrico.
L’incognita
L’ospedale della Sibaritide, insomma, vanterà numeri e servizi da hub – come la medicina nucleare – più che da spoke. In tutto questo, però, un’incognita enorme resta ed è relativa ad aspetti prettamente sanitari e non “strutturali”: il personale sanitario. Ad oggi nello spoke di Corigliano Rossano – i due presidi Giannettasio e Compagna – mancano oltre cinquanta medici.
Nella rete ospedaliera varata dalla struttura commissariale regionale si prevedono nello spoke di Corigliano Rossano 232 posti letto per le degenze ordinarie, di cui 155 a Rossano e 77 a Corigliano. Se quel deficit d’organico grava come un macigno sui 232 posti letto attuali, lecito chiedersi sin d’ora se i 374 posti letto previsti nell’ospedale della Sibaritide saranno tutti attivati a causa della carenza di persone.
La sfida – tutta da vincere – insomma, non è più tanto quella strutturale ma di carattere prettamente sanitario. E se tra due anni il nuovo ospedale sarà completato, forse è tempo di iniziare a pensare seriamente al reclutamento di personale medico ed infermieristico.