Arrivati anche a Vibo Valentia i vaccini anti-covid. Nel primo pomeriggio sono state somministrate le prime trenta dosi ad altrettanti operatori tra medici, infermieri, operatori socio sanitari e addetti alle pulizie ospedaliere, che su base volontaria hanno aderito alla campagna vaccinale. Nell'ambulatorio del reparto di Malattie infettive dello Jazzolino sono state allestite le due celle frigorifere. Una a -80° che contiene i vaccini e l'altra per il decongelamento. A presidiare le prime operazioni, il direttore sanitario aziendale Matteo Galletta che conferma l'alta adesione: «L’85% del personale sanitario vibonese si sottoporrà a vaccino. Nei prossimi giorni - dice - toccherà ai lavoratori dei distretti ospedalieri e delle Rsa. Successivamente a tutta la popolazione. Ma per quest’ultima ci vorrà almeno la metà di marzo.

Mille dosi di vaccino a settimana

All'Asp di Vibo Valentia arriveranno 1.175 dosi a settimana. Ogni giorno contiamo di somministrare un centinaio di dosi». La prima a vaccinarsi è un'infermiera del reparto di psichiatria, Anna Vinci: «Perché lo faccio? Perché è l’unico modo per poterci salvare - dice -. Molta gente muore. Dobbiamo sconfiggere questo virus». Indossa ancora il camice da lavoro Domenico La Bella, caposala del Pronto soccorso: «Da marzo combattiamo in prima linea contro un nemico invisibile. È ora di uscire da questo incubo -afferma speranzoso- mi vaccino perché desidero un ritorno alla normalità».

«I vaccini hanno salvato l’umanità»

A fargli eco un’altra infermiera di Radiologia: «Abbiamo il dovere di tutelare i nostri cari e i nostri pazienti e abbiamo il diritto di lavorare in sicurezza. I vaccini hanno salvato l'umanità. Per questo sono favorevole». Sulla stessa lunghezza d'onda il coordinatore del Laboratorio analisi dell’Asp: «Siamo qui a testimoniare che vaccinarsi è un dovere sia nei confronti dei nostri familiari che nei confronti di tutta la cittadinanza», spiega. A presidiare alle prime somministrazioni anche il direttore sanitario dell'ospedale Michelangelo Miceli, uno dei primi sanitari vibonesi a vaccinarsi a Catanzaro. «Il vaccino è la risposta biologica allo stato pandemico che sta compromettendo l’andamento dell’umanità - conclude - dobbiamo fermare questo virus».