Il direttore dell'Istituto: «Abbiamo sottomesso un programma di accesso agli anticorpi alle autorità regolatorie e siamo in attesa in settimana che l'Aifa e il comitato etico approvino»
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«In questi mesi l'istituto Spallanzani ha condotto delle ricerche sulla risposta vaccinale in diverse popolazioni fragili, in persone immunodepresse per patologie gravi o in cura con terapie immunodepressive. Il nostro obiettivo, come dell'intero Paese, è quello di garantire la protezione dal contagio anche e soprattutto a queste persone. Come si può? Alcuni pensano ad una terza dose (o richiamo), noi stiamo immaginando un percorso che porti a dare una protezione attraverso la somministrazione di anticorpi monoclonali che già hanno dato dimostrazione di sé in ambito terapeutico».
Lo ha annunciato il direttore dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, al termine della riunione con il nuovo direttore scientifico a interim, Enrico Girardi, e il direttore del Dipartimento Clinico, Andrea Antinori.
«In questi giorni abbiamo messo in cantiere un programma per favorire l'accesso a questo tipo di popolazione agli anticorpi monoclonali - aggiunge Vaia -. Abbiamo sottomesso un programma di accesso ai monoclonali alle autorità regolatorie e siamo in attesa in settimana che l'Aifa e il comitato etico approvino il nostro programma. Se tutto andrà a buon fine, come ci auguriamo, da lunedì cominceremo a somministrare gli anticorpi. Come sempre daremo la comunicazione degli esiti di questa innovativa e stimolante applicazione di una ricerca sul piano assistenziale».