In tutta la regione somministrate solo 52 dosi. Il delegato alla gestione della sanità in Calabria ha chiesto attraverso una missiva ragguagli alle Asp e alle aziende ospedaliere sulla brusca frenata
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La missiva è tanto stringata quanto perentoria. Il commissario ad acta, Guido Longo, impugna carta e penna e scrive a tutte le aziende ospedaliere e sanitarie della Calabria per chiedere lumi sul black out di Ferragosto. Se, infatti, nelle ultime settimane la campagna vaccinale ha viaggiato con il freno a mano tirato, complice anche le temperature da bollino rosso che hanno indotto in molti verso le mete balneari, nel giorno di Ferragosto si è registrata un vera e propria battuta d'arresto nelle somministrazioni.
La strigliata
E il plenipotenziario della sanità in Calabria chiede oggi il conto delle attività ai commissari straordinari insediati alla guida delle aziende. La missiva porta la data odierna, poche righe per una richiesta di informazioni in forma «urgente». Si chiede - si legge nella nota - «di voler fornire informazioni in merito alle attività dei punti vaccinali nel giorno del 15 agosto, specificandone, nei casi di non attivazione, le motivazioni sottostanti». Punto.
Numeri da lumaca
E la ragione è piuttosto semplice. Nella sola giornata per la quale la struttura commissariale chiede oggi ragguagli le somministrazioni dei vaccini hanno raggiunto traguardi risibili. In tutta la Calabria sono state inoculate 52 dosi, solo tre i centri attivi; sintomo di un black out nella giornata di metà agosto. Nella provincia di Catanzaro le somministrazioni risultano pari allo zero così come a Crotone. A Reggio Calabria due in totale e a Cosenza otto. Solo a Vibo Valentia pare che le attività siano proseguite ma a ritmi tutt'altro che serrati: somministrate 42 dosi. Da qui gli approfondimenti disposti dal commissario ad acta.