Non è positivo il giudizio espresso da Aned nei confronti della Regione. Sul tappeto restano ancora questioni irrisolte, e da diverso tempo. «L'organizzazione delle reti territoriali e ospedalieri rappresenta l'unica panacea per risolvere i problemi vitali dei dializzati e soprattutto quelli legati al trasporto» ha dichiarato il vicesegretario nazionale di Aned, Pasquale Scarmozzino, nell'ambito del dibattito organizzato dall'associazione proprio sul tema dell'organizzazione delle reti per affrontare le sfide delle malattie renali croniche e del trapianto d'organi.

Il trasporto dei pazienti dializzati è uno dei problemi rimasti ancora irrisolti. Nel maggio dell'anno scorso il Consiglio regionale ha approvato una legge di revisione per modificare le modalità di accesso ai rimborsi: «Questa è una nota dolente della lotta di Aned - ha chiarito Scarmozzino - perché ci ritroviamo ad avere meno diritti rispetto alle altre regioni e questo è inconcepibile perché è stata fatta la legge però non si riesce a farla applicare per complicanze burocratiche o altre questioni che ai malati non interessano».

Ad oltre un anno dall'approvazione della legge regionale non è stato ancora adottato il dca applicativo della norma. Così le spese per il trasporto verso i centri dialisi restano a carico dei pazienti, non deambulanti. «L'appello di Aned è di fare presto - chiarisce il vicesegretario - perché ci sono pazienti che si rifiutano di fare la dialisi non avendo disponibilità di risorse e quindi non se la sente più di invocare l'elemosina o il diritto previsto dai lea di vedersi rimborsati con il servizio a carico delle aziende, come in tutte le altre regioni».